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GRUPPO II.
associazioni di persone istrutte e benevolenti si eostituiscono in ogni paese
al solo scopo di esercitare I’apicoltura razionale e di divulgarne i inetodi
nuovi coll’insegnamento, coll’esempio, con esposizioni, e premi, e simili
altri mezzi efficaei di progresso.
Quasi ogni Stato e provincia di Germania ebbe la propria associazione
apistica; ne ebbe la Francia, la Russin e ne ha l’Italia.
Si tennero poi anche dei eongressi di apicoitori, si pubblicarono giornali
apistici, e gia fin dal 4868 la Germania aveva 14 di queste pubblieazioni.
Le varie societä corrispondevano col mezzo dei giornali, discutevano
insieme nei eongressi, cimentavano e confrontavano la loro operositä nelle
esposizioni apistiche.
Tutto cid valse a rendere popolare una coltivazione per se poco co-
noseiuta ed a farne apprezzare la generale utilitä.
Furono gente educata, di animo gentile e generoso i primi e princi-
pali promotori dell’apicoltura moderna; al loro nobile sentimento e alla
loro tenace costanza si uniformarono i numerosi proseliti che mano niano si
aggiungevano al primo nucleo, e dappertutto la questione apistica diventö
la preoccupazione desiderata di persone civili ed agiate che sostituirono
questa lodevole occupazione ad altre meno utili e meno importanti.
I primi soci o promotori non furono il piü delle volte apicoitori di
professione, furono bensi dilettanti. dell’industria apistica o semplici ama-
tori; in tutte le provineie perö gli apicoitori sorsero e s’istruirono, ed
ora,per opera loro, l’utile riforma tende ad escire dai tentativi, e i dilet
tanti penetrano nel campo della speeulazione e dell’industria lucrosa.
Questo aveva appunlo d’interessante la parte apistica dell’ Esposizione
universale, di mostrare cioe, quanto numerose erano le associazioni, come
siasi reso ovunque popolare lo studio dell’ ape e 1’ applicazione di questo
Studio, e di provare aneora una volta, come tutte queste ricerche che for-
mano la base delle invenzioni, tendano sempre allo scopo di far progre-
dire l’industria.
L’Italia non venne ultima a prendere parte all’utile riforma, e l’Espo-
sizione mondiale aveva di notevole questo, che valse appunto a mostrare
il generale interesse che in tutti i paesi civili si suol prendere oggid'i al
miglioramento di questa coltivazione.
L’ applicazione poi dei metodi razionali subiva necessariamente qual—
che modifleazione a seconda dei clima e delle condizioni dei vari paesi e
subisce aneora non poco l’influenza delle stagioni e delle condizioni cos-
miche ed agrarie dei diversi paesi; di qui la necessitä di una serie di
artificii tutti oggetto d’altrettante minori invenzioni e di attente osserva-
zioni dirette allo scopo di appropriare utensili, ricoveri, operazioni, lavori
e simili, alle singole condizioni locali.
Tenevano il primo posto nelle esposizioni apistiche dei vari compar-
timenti nazionali i modelli di arnie e di arniai, le prime come dicono a