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Volltext: Relazioni dei giurati italiani sulla Esposizione Universale di Vienna del 1873: Fascicolo 6, Gruppo II: Lane, bachicoltura, apicoltura ; stazioni sperimentali agrarie

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GRUPPO II. 
raraente e degna di rappresentare il merito e l’abilitä di quel paese in 
quanto riguarda l’apicoltura, se non le avesse tolto alquanto d’effetto l’es- 
sere frazionata e sparsa nei diversi compartimenti provinciali, talche si 
avrebbe potuto piü difficilmente giudiearla pari in merito alle esposizioni 
speciali d’apicoltura, che costi si tennero negli anni addietro. 
Dall’aspetto generale di quell’esposizione si potrebbe anche arguire» 
come la maggiore preoccupazione di quei coltivatori sia ancora la costru- 
zione dell’ arnia e dell’ arniaio ed il mezzo di ovviare con essa asrli in- 
convenienti di un clima freddo e di un inverno lunghissiino, quindi 
tutto lo studio che ho accennato intorno a questo argomento; ma la mag- 
gior parte dei tentativi anche piü lodevoli sembrano purtroppo aver tras- 
curato un elemento essenziale quäl e il costo deü’abituzione delle api. 
Nella maggior parte dei casi si notava un certo quäl scialo di materiali 
piü costosi ed appariseenti, un’accuratezza di modanature che si accostava 
ad un certo quäl lusso architettonico come a dire, pareti a specchi di 
legno lucido incastonate in cornici parimenti lucide, chiavistelli e cer- 
niere eleganti, e gli arniai architettati a forma di capanne e di tempietti, e 
le arnie triple e quadruple adornate a colori e con simili altri acces- 
sorii. 
Ciö pur troppo lascierebbe supporre che 1’apicoltura anche in Germania 
non sia ancora dei tutto uscita dalle mani di quelle persone che ne fanno 
un’accupazione geniale, se non un passatempo; e per quanto lo studio e 
l’osservazione abbiano contribuito a farne una coltivazione razionale, pare 
essa non abbia ancora ottenuto il completo assestamento di una vera in- 
dustria Iucrante. 
Esposizione apistica dclla Francia e deil’AIgeria. 
Dalla Francia si ebbe uno studio organografico dell’ ape esposto dal 
signor Carlo Gaurichon , ed una completa serie di apparecchi d’ apicol- 
tura esposti dal signor E. Drory di Bordeaux, che meritarono una di- 
stinzione ai rispettivi espositori principalmente per 1’ ordine e 1’ arte con 
cui erano disposti. 
Miele e cera di ottima qualitä si ebbe dall’Algeria; costi si deve prin 
cipalmente al clima la facilitä dell’ allevamento e 1’ attenzione che gli 
arabi stessi prestano, specialmente da che, coll’estendersi della coltivazione 
degli alberi da frutto come i carrubi, i lichi e alcune labiate arboree e 
reso possibile il superare l’ariditä estiva e la stagione piü nociva alle api. 
E nota 1’attenzione e la premura che pongono gti arabi alla coltiva 
zione delle api senza che si possa dire che vi abbiano applicati i sistemi 
razionali; una statistica nel 1866 calcola a 6421 le arnie tenute dagli 
apicoltori europei in n.° di 493, ed a 154,000 le arnie possedute dagli
	        
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