ALL’ ESPOSIZIONE UNIVERSALE DI VIENNA DEL 1873
RELAZIONE
DEL
Prof. FAÜSTO SESTINI
L’arte di coltivare la terra, anche in tempi dai nostri lontanissimi ,
e stata sempre confortata dalle eure dei dotti e dai consigli degii stu-
diosi, che con amore singolare e con gratitudine sincera hanno cercato
di porgerle aiuti e tributarle onori, come alla prima e piü utile fra tutte
le industrie. La terra produce ogni ben di Dio per mezzo delle piante e
degii animali, che direttamente alimenta; ond’ e che la produzione agraria
dee considerarsi come il complesso degii effetti cagionati dagli agenti na-
turali, con opportuno studio particolarmente rivolti all’ utile scopo di
sopperire ai bisogni molteplici della grantle famiglia umaua. Per la quäl
cosa, insino a tanto che la piü parte dei fenomeni della natura sono stati
poco noti, o male interpretati, anche la scienza agronomica ha dovuto
aggirarsi nel vago, e cader spesso nell’assurdo. L’incremento die nel se-
colo precedente ebbero gli studii botanici giovö grandemente ad allargare
le cognizioni teoriche, come valse ad inaugurare 1’ impero della ragione
sopra 1’ empirico esercizio della agricoltura. La quäle pote, a dir vero,
conquistare il grado di scienza progressiva, sol quando strettasi in al-
leanza con le fisiche discipline cercö addentrarsi meglio che non avesse
fatto prima nella conoscenza delle relazioni, che passano tra il terreno,
1’ atmosfera e le piante da un lato, le piante, 1’ atmosfera e gli animali
daH’altro: e sempre meglio provvide al suo avvenire, quando colla scorta
degii studii economici cercö di subordinare la produzione agraria ai bi
sogni delle industrie e dei eommercio.
Le scienze fisiche e naturali contribuirono tutte, quäl piü, quäl meno
allo esaltamento dell’agronomia; ma sopratutte vi ebbero parte la fisica,