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GRUPPO II.
austriaca; ma, nel caso presente, con vera soddisfazione lo vedemmo appli—
care a dovere e con piü giusta misura.
La grande e ricca mostra dell’istituto imperiale di Klosterneuburg
dividevasi in diversi compartimenti. Dapprima veniva quello contenente
ciö che concerne direttamente la composizione chimica della vite, e la
nutrizione della pianta stessa. Una tavola accoglieva e ti mostrava i sin-
goli costituenti insino a qui dai chimici rinvenuti nel legno delle vite.
Insieme con varii saggi di terra, e con varii apparati per valutare le
loro proprietä fisiche (porositä e capillaritä) comparivano i resultamenti
di molte e sottili ricerche sopra gli effetti di diversi concimi applicati alla
vite, e sopra la maturazione delle uve considerate in relazione della di-
versa composizione chimica del mosto; i quali resultamenti eran raccolti
e graficamente rappresentati, per mezzo di linee e curve colorate sopra
apposite tavole.
Veniva dopo, un altro compartimento con oggetti e strumenti per l’a-
nalisi del mosto e dei vini, e per fare esperienze con liquidi fermentesci-
bili. Ivi, al solito per mezzo di tavole colorate, si vedeva dimostrato quali
cambiamenti subisee il mosto nel diventare vino; e quali e quante sono
le impuritä (ceneri, sostanze non zuccherine, umiditä), che contengono gli
zuccheri del commercio, e quanto alcoole si puö avere dagli zuccheri me-
desimi. Con che certamente si ebbe in animo di far conoscere quali di
essi sian da preferirsi, indipendentemente dal prezzo, quando, massime nelle
annate meno felici, si debba aggiungere zucchero al mosto. Stavano ap-
presso schierati in ordine di parata varii strumenti che facea molto piaeere
poter conoscere. Uno era destinat.i per lo studio delle cosi dette fermentazioni
spontanee, e per apprezzare l’azione inverso di esse esercitata dall’ossigeno,
immaginato dal sig. Fischer e costruito dal meacanico viennese W. Hauk,
consiste l’apparato in una campana di vetro, da applicarsi al piatto della
campana pneumatica, sulla quäle e unito un cilindro di vetro per spre-
mervi dentro merce un piattello metallico che a piaeere si abbassa, i frutti
dai quali si vuol cavare il succo, senza che venga a contatto dell’aria; il
liquido spremuto tosto filtrato attraverso un disco di legno, e cosi liberato
dal parenchima (le cellule del quäle secondo Pasteur potrebbero fare le
veci delle cellule del fermento) si raccoglie in appositi recipienti. Altro
degli apparati esposti valeva per mantenere una costante temperatura nel
tempo in cui avviene la fermentazione di un dato liquido; altro, poi, per
conoscere gli effetti della fermentazione vinosa, secondo che il mosto e posto
a contatto dell’aria e di altra materia aeriforme.
INel terzo scompartimento di nuovo si trovavano tavole colorate, le quali
questu volta avean per officio di dimostrare graficamente la quantitä del-
l’alcoole e l’aciditä dei vini di tutti i paesi della terra che ne posson dare;
di far conoscere la composizione chimica di alcune susine, non che i resul-
tati delle ricerche eseguite nell’autunno 1871 su 200 qualitä di uve diverse,