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Volltext: Relazioni dei giurati italiani sulla Esposizione Universale di Vienna del 1873: Fascicolo 6, Gruppo II: Lane, bachicoltura, apicoltura ; stazioni sperimentali agrarie

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STAZIONI SPERIMENTALI AG HARTE. 
per stabilire quäle iufluenza abbia sul peso specifico del mosto la reciproca 
proporzlone dello zucchero e degli acidi. Un disegno, inoltre, poneva sotto 
gdi occlii piü iraportanti composti cristallizzati, che si possono conoscere 
nel mosto e nel vino coli aiuto del microscopio, e riassumevu in tal modo 
un lavoro nella stazione enochimica eseguito dal sig. E. von Mayersbach. 
CoH’intendimento di dare ai visitatori della grande mostra di Vienna 
un saggio di quegli espedienti, dei quali si trae profitto per indagare il 
modo diverso di prosperare, che la vite (come un’ altra pianta qualunque) 
presenta nei diversi terreni; e per sottoporre a studio la nutrizione della 
vite si eseguivano sotto gli occhi del pubblico delle esperienze di vege- 
tazione; si facevano, cioe, vegetare delle pianticelle entro easse di vetro 
lipiene di ciottoli silicei, di carbone e di marrno in frantumi.oppure eolle 
radici immerse in grandi damigiane ripiene di soluzioni acquose. Questi 
esperimenti dimostravano molto ben' come si deve procedere per applicare il 
metodo cosi detto della coltura acquosa, immaginato nel 1855 dal dottore 
Kandtke e nel 1857 largamente esteso per opera del dottor I. Sachs, con 
grande vantaggio della fisiologia vegetale; ma non potevano portare nessuno 
attendibile resultamento, a causa delle circostanze in cui facevansi,e della poca 
discietezza dei visitatori. Quindi, invece delle moltissime esperienze appa- 
recchiate, poche potevano bastare, ma avrebbero dovuto essere custodite in 
modo da potersi da tutti vedere, da alcuno danneggiare. 
L ultima divisione, che chiudeva la svariata e ricca mostra, contenea 
una raccolta di apparati per l’esame microscopico, di preparati, fotografie 
e disegni eseguiti al microscopio dagli assistenti signori E. Much e Win 
terhaler che rappresentavano fermenti, funghi (oidium) muffe ed insetti (phyl- 
loxera vastatrix), che ogni enologo dovrebbe conoscere, poiche di continuo 
son per esso strumenti di bene e di male. 
La stazione enochimica dell’Impero Austriaco avea, adunque, preferito di 
tradurrein forma grafica quanto consegui con i propri studii e lavori,e l’ef- 
fetto non mancava di essere molto pregiato; ma sarebbe stato anche meglio 
apprezzata l’opera sua, se si fosse anche data cura di raccogliere in uno opuscolo 
tutti i lavori eseguiti, sia per comodo ed utilitä degli studiosi, sia per far 
conoscere a tutti il merito degli studii cui solertamente attende. 
Stazione bacohgica di Gorizia. 
Avendo la stazione bacologica dell’Austria sede in terra italiana, e 
conosciuta da noi come dagli austriaci, e possiamo dire che ci e stata utile 
quasi quanto una istituzione nazionale. Essa venne fondata nel 18G9, e 
l’impianto e la direzione furono affidati all’Haberlandt (che l’ha relta fino 
al 1872), il quäle, aiutato dal dottor Verson per 3 anni di seguito, giunse 
a conseguire resultamenti tanto utili per la scienza, quanto profittevoli
	        
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