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GliUPPO II.
per la pratica; cosicche l’istituto goriziano ora gode di universale rino-
nianza, mentre Haberlandt e Verson in argomento di liacologia hanno
grandissima autoritä.
La stazione di Gorizia dispone di un laboratorio chimico e di un gabinetto
microscopico ben fornito; ha campo sperimentale per coltivare gelsi, ailanti
ecc.; serre per !e piante, e tutto ciö che occorre per la sericoltura, per
allevamenti precoci in specie. La distanza da Yienna non le ha impedito
di comparire nel Prater con apparato niolteplice e tale per numero e va-
rielä di oggetti e di strumenti da reggere a confronto di quello tnesso in
mostra dalle due consorelle. Lunga troppo sarebbe la nota delle singole
cose presentate, ove ci prendesse vaghezza di volerle tutte passare in rivi-
sta. Ricorderemo prima di tutto una stufa per l’incubazione del seme
da bachi da scaldarsi col petrolio, che puö servire per 40 oncie di seine,
e che stava in mostra contornata da tutti gli utensili occorrenti per con-
servare i cartoni, trasportare i hacolini e custodirli convenientemente; i
quali apparecchi erano rappresentati da modelli che raggiungevano un
terzo ed un quarto della grandezza naturale, lndi venivano reti e carte
forate per cambiare il letto ai bachi; un apparato per svolgere gaz cioro,
molto opportuno per disinfettare i locali; altro apparato per uccidere le
crisolidi col solfuro di carbonio: due serimetri per misurare l’elasticitä
della seta, uno dei quali immaginato dailo stes$o 4 prof. Haberlandt. Veni
vano quindi bilancette per valutare il titolo delle sete; preparati anatomici
di bachi sani e malati; campioni di ogni varietä di insetti setiferi; foglie
di gelso e di ailanto alcune sane, altre colpite da speciali malattie, e come
corredo necessario si trovavano in ultimo diverse tavole, una che grafica-
mente rappresentava la composizione chimica delle ceneri dei bachi sani
e malati, quella dei loro escrementi e delle foglie del gelso secondo l’ana-
lisi eseguite dal prof. Moser; un altra indicava la produzione dei bachi
da seta in Austria; ed altre ancora offrivano dimostrazioni di minore
importanza.
Ciö che attirava in special modo l’attenzione del visitatore intelligente
si era il numero veramente grande e l’importanza delle pubblicazioni date
alla luce nello spazio di pochi anni dalla stazione bacologica di Gorizia,
diffuse giä in Austria, in Germania ed anche in Italia, merce un giornale pub-
blicato appositumente nelle due lingue tedesca ed italiana. Per questo rispetto
la stazione goriziana supera di gran lunga tutte le altre dell’impero austro-
ungarico; e ben# a ragione ora si e in pensiero per i cambiamenti che
a questa istituzione, in seguito aU’allontanamento del suo primo direttore
chiamato a piü alto ofhcio, si vogliono far subire.
Non e molto che al prof. Haberlandt veniva assegnato un premio
(premio Pasteur) di 5000 fiorini austriaci, e ciö principalmente perche si
era ben distinto nello studio delle malattie (pebrina, flacidenza), che ne-
gli Ultimi anni hanno tanto danneggiato la produzione della seta, e per-