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Volltext: Relazioni dei giurati italiani sulla Esposizione Universale di Vienna del 1873: Fascicolo 6, Gruppo II: Lane, bachicoltura, apicoltura ; stazioni sperimentali agrarie

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GliUPPO II. 
per la pratica; cosicche l’istituto goriziano ora gode di universale rino- 
nianza, mentre Haberlandt e Verson in argomento di liacologia hanno 
grandissima autoritä. 
La stazione di Gorizia dispone di un laboratorio chimico e di un gabinetto 
microscopico ben fornito; ha campo sperimentale per coltivare gelsi, ailanti 
ecc.; serre per !e piante, e tutto ciö che occorre per la sericoltura, per 
allevamenti precoci in specie. La distanza da Yienna non le ha impedito 
di comparire nel Prater con apparato niolteplice e tale per numero e va- 
rielä di oggetti e di strumenti da reggere a confronto di quello tnesso in 
mostra dalle due consorelle. Lunga troppo sarebbe la nota delle singole 
cose presentate, ove ci prendesse vaghezza di volerle tutte passare in rivi- 
sta. Ricorderemo prima di tutto una stufa per l’incubazione del seme 
da bachi da scaldarsi col petrolio, che puö servire per 40 oncie di seine, 
e che stava in mostra contornata da tutti gli utensili occorrenti per con- 
servare i cartoni, trasportare i hacolini e custodirli convenientemente; i 
quali apparecchi erano rappresentati da modelli che raggiungevano un 
terzo ed un quarto della grandezza naturale, lndi venivano reti e carte 
forate per cambiare il letto ai bachi; un apparato per svolgere gaz cioro, 
molto opportuno per disinfettare i locali; altro apparato per uccidere le 
crisolidi col solfuro di carbonio: due serimetri per misurare l’elasticitä 
della seta, uno dei quali immaginato dailo stes$o 4 prof. Haberlandt. Veni 
vano quindi bilancette per valutare il titolo delle sete; preparati anatomici 
di bachi sani e malati; campioni di ogni varietä di insetti setiferi; foglie 
di gelso e di ailanto alcune sane, altre colpite da speciali malattie, e come 
corredo necessario si trovavano in ultimo diverse tavole, una che grafica- 
mente rappresentava la composizione chimica delle ceneri dei bachi sani 
e malati, quella dei loro escrementi e delle foglie del gelso secondo l’ana- 
lisi eseguite dal prof. Moser; un altra indicava la produzione dei bachi 
da seta in Austria; ed altre ancora offrivano dimostrazioni di minore 
importanza. 
Ciö che attirava in special modo l’attenzione del visitatore intelligente 
si era il numero veramente grande e l’importanza delle pubblicazioni date 
alla luce nello spazio di pochi anni dalla stazione bacologica di Gorizia, 
diffuse giä in Austria, in Germania ed anche in Italia, merce un giornale pub- 
blicato appositumente nelle due lingue tedesca ed italiana. Per questo rispetto 
la stazione goriziana supera di gran lunga tutte le altre dell’impero austro- 
ungarico; e ben# a ragione ora si e in pensiero per i cambiamenti che 
a questa istituzione, in seguito aU’allontanamento del suo primo direttore 
chiamato a piü alto ofhcio, si vogliono far subire. 
Non e molto che al prof. Haberlandt veniva assegnato un premio 
(premio Pasteur) di 5000 fiorini austriaci, e ciö principalmente perche si 
era ben distinto nello studio delle malattie (pebrina, flacidenza), che ne- 
gli Ultimi anni hanno tanto danneggiato la produzione della seta, e per-
	        
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