STAZIONI SFERIMENTALI AGRARIE.
77
chierino, destinato a ricevere il seme: pel foro del coperchio passa un tubo
di vetro che conduce una corrente d’aria promossa collo stringere un
palloncino di gomma elastica innestaio al tubo di vetro, la corrente sol-
leva la loppa e i corpi leggieri, e li trasporta nel vaso grande, mentre
nel bicchierino riraane il seme pulito, che si dee pesare. Oltre di che si
vedevano piccoli vagli con fori 2 mm , l mm , 05 mm -; lenti microscopiche ed
altri piccoli oggetti necessari, per gli esperimenti da farsi sui semi venderecci.
Importante riusciva per i visitatori tutto ciö che era stato quivi in-
viato daWIstituto Enochimico di Carlsruhe (Baden). Diretlore e fonda-
tore di questo e un ricco signore, il dottor Adolfo Blankenhorn, il quäle
dedica la propria intelligenza, tutto il suo tempo, e spende somme non piccole
di danaro in prove e in ricerche, che unicamente hanno per iscopo la chimica
del vino.
L’ istituto del signor Blaukenhorn aveva in mostra una bella raccolta
di pubblicazioni (Annalen der Oenologie 1867-70-71-72), che davano ra-
gione dei Iavori giä compiuti, delle investigazioni in corso, del locale, e
del materiale scientilico di cui dispone, delle relazioni ben stabilite con
gli istituti enochimici di tutti i paesi del mondo. A lato di si fatti libri
stavan modelli ed apparati che presentavano qualche cosa di nuovo, o di
utile per lo studio dei vini; in specie un apparato per aerare il mosto
prima o durante la fermentazione, (nel quäle con una piccola pompa si
comprime l’aria fino ad un certo punto, indi si fa a piacere traversare
nel slicco dell’uva); alcune bottiglie del Woulf a tre colli strette ed alte
graduate, ben adatte per fare esperienze sulla fermentazione dei liquidi
zuccherini; un regolatore per mantenere costante la temperatura di un
piccolo ambiente sealdato con gaz; e via cosi dicendo. A corredo di questa
collezione venivano poi analisi di ceneri della vite, rappresentate col me-
todo oggi tanto in uso e piü volte indicato, cioe per mezzo dei singoli
costituenti isolati; saggi di uve conservate, e di alcuni parassiti della pianta
vinifera.
Dovendomi limitare a discorrere solamente del modo col quäle a
Vienna si erano presentate Ie stazioni agrarie, potrebbe credersi che nulla
piü per l’assunto preso fosse da osservare nella galleria dei prodotti agrarii
della Germania. Per lo contrario altri istituti di quel paese avevano la
spedito cose assai interessanti per gli amatori della chimica agraria.
Il dottor Orth, professore all’Istituto agronomico e all’Universitä di
Berlino, per esempio, si era dato cura di raccogliere i campioni delle
terre, che nell’Impero sono state riconoseiute meglio di tutte atte alla col-
tura e vegetazione della barbabietola da zucchero, e le aveva illustrate con
profili geologico-geognostici, e con note agronomiche molto bene indicate.
La R. Accademia agraria di Proskau (Slesia) aveva pur essa esposto
una collezione di terre ben studiate dei possessi da lei dipendenti.