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Volltext: Relazioni dei giurati italiani sulla Esposizione Universale di Vienna del 1873: Fascicolo 7, Gruppo VIII. - Industria del legno. Id. - scultura in legno. [Gruppo] XIII. - Carozze

INDUSTRIA DEL LEGNO. 
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scuola per iraparare quello che si puö ottenere collo studio, onde rendere 
piü belli, piü utili e meno dispendiosi i prodotti delle proprie fabbriche. 
Di queste veritä vorrei che se ne facesse una buona volta tesoro, e 
che la voce autorevole dei giuri internazionali non restasse « "Vox cla- 
mantis in deserto ». 
L’Italia non fece conoscere a Vienna la sua capacitä produttiva nella 
industria del legno, imperocche se avesse dovuto desumersi dai campioni 
spediti colä, sarebbe stata inferiore alle nazioni meno prospere. E invece, se 
havvi una industria che sempre abbia prosperato, specialmente per i bisogni 
interni del regno, questa senza dubbio e stata l’industria in questione. 
Nessuno ignora che non solo nelle grandi citta, ma anche nelle piü 
umili borgate italiane la maggior parte dei cittadini abitano case molto 
deeentemente provviste di ogni genere di mobilie; Ie quali quasi esclusi- 
vamente provengono da opifici nazionali. 
Ad eccezione di pochi appartamenti signorili in qualche grande citta 
ove incontransi mobili esteri, e specialmente derivanti dalla Francia, Inghil- 
terra, Austria e Belgio, la pluralitä delle masserizie piü corauni e sempre 
somministrata da fabbricanti italiani. 
E non solo in Italia, ma nella Francia, nella Svizzera, nell’Illiria, 
nella Dalmazia, nella Grecia, in Egitto, nell’Algeria, e nelle altre coste 
Africane, moltissimi mobili provengono da fabbriche nostrane. I soli mobili 
di lusso e specialmente quelli intagliati, intarsiati e dorati vanno a cor- 
redare le rieche abitazioni di altre estere contrade, e in principal modo 
deiringhilterra, Russin ed America. Da qualche anno si fa un gran smer- 
cio pure colla intiera Germania, e maggiore forse sarebbe stato per l’av- 
venire, se meglio la ebanisteria italiana fosse stata rappresentata nella 
esposizione di Vienna. 
Credo perö che oramai molte fabbriche italiane di mobili comuni 
siano abbastanza conosciute all’estero, per non sentire grave pregiudizio, 
se non concorsero alla mostra di Vienna. Dal lato economico forse non 
scapiteranno, ma senza dubbio avrebbero molto guadagnato dal lato 
morale dell'amor proprio, se avessero coi loro bei prodotti fatto conoscere 
anche agli ignari, che questa sezione dell’industria del legno e benissimo 
coltivata in Italia. 
Eccellenti sono in gran parte i prodotti delle nostre fabbriche, che 
determinano un commercio florido ed attivo, come ci piace di meglio con- 
statare, riproducendo le seguenti tavole d’esportazione, importazione e tran- 
sito di mobili, durante gli anni 1867, 68, 69, 70, 71 e 72. 
Degli anni precedenti ne furono da me stesso Indicate le risultanze 
in altra mia pubblicazione 0). 
(1) Vcdi Finoccmetti: Delle Industrie relative alle abitazioni umane. Firenze, tipografia Pellas, 1858.
	        
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