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Volltext: Relazioni dei giurati italiani sulla Esposizione Universale di Vienna del 1873: Fascicolo 7, Gruppo VIII. - Industria del legno. Id. - scultura in legno. [Gruppo] XIII. - Carozze

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GRUPPO VIII. 
Dal catalogo appariscono trentanove espositori in questa sezione, ma 
realmente non tutti spedirono a Vienna gli oggetti denunziati, e per con- 
seguenza io mi limiterö a parlare solo di quelli che presentarono lavori 
meritevoli di qualehe considerazione. 
E primi fra tutti ragion vuole che io nomini i bellissimi lavori di 
legno leggiero spediti da Ile fabbriche della riviera di Chiavari, e che 
sempre destarono la generale ammirazione ovunque furono esposti. E perche 
meglio apparisca la reale imporlanza di tale industria, mi permetterö qui 
ripetere qualehe breve cenno storico. 
L’elegante sedia, che dal nome del suo primo antore fu detta alla 
Campanino, vanta la sua origine dal -1807, e fu ideata da Giuseppe Gae- 
tano Descalsi detto Campanino ('), dopo aver veduto un modello di altre 
sedie portate da Parigi dal marchese Stefano Rivarola. 
Dice il Brignardello « che Giuseppe Gaetano Descalsi si accinse a 
» tutt’uomo a quel Iavoro, e in breve egli moströ col fatto, avverato quel 
» delto, che volere e potere; imperocche del modello parigino non con- 
» servando se non l’insieme della composizione, d’altronde comune a tutte 
» le seggiole, v’introdusse tali modificazioni da farne scomparire affatto 
» il tipo francese ». 
Tali sedie furono quindi rese piü eleganti e leggiere dal figlio Gia- 
como Descalsi e dal cognato Gio-Batta Canepa, i quali arricchirono di 
nuovi e svariati disegni la bella collezione delle seggiole che escono dalle 
loro oflicine. 
« Pertanto, continua a dire il Brignardello, Giuseppe Gaetano Descalsi, 
» avendo dato alla seggiola parigina, che tale prima era il suo nome, una 
» nuova e piü elegante forma, questa prese il suo soprannome, quello 
» cioe di Campanino, e con questo e con l’altro di leggiera, e ora di seg- 
» giola di Chiavari, vanno a fare il giro del mondo. E belle sono esse 
» a vedersi anche all’occhio il meno estetico : e ora semplicemente lavo- 
» rata al torno o ad intaglio, gotiche, o alla Campanino, Gute o dorate, 
» sembra che superbe di loro leggerezza vogliano intimorire e sfidare, 
» direi quasi, colui che audace tenta di stendere la mano verso di loro 
» per esperimentarle. E per veritä il vederle cosi leggiere, ehe al peso 
» misuransi a ettogrammi, e le di cui calettature non sono soffermate da 
» perni o da stecchi, ne da qualsiasi altro oggetto, trarrebbe in inganno 
» qualsiasi persona, la quäle non ne abbia giammai provata la omai as- 
» sicurata solidita » l 2 ). 
(1) Il prof. Brignardello che ha scritto la n onografia di quesla manifattura, crede che il sopranome di 
Campanino «ia veuuto al Descalsi per avere forse avuto a compari due Campanari suoi zii fraterni. Tale so- 
pranome ö stato adottato da lutti i discendenti di quel benemerito industriale. 
(2) Yedi Brignardello G. B. — Giuseppe Gaetano Descalsi delto Campanino, c Parle delle sedie di 
Chiayari. — Firenze, tipi Cellini, 1870.
	        
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