INDUSTRIA DEL LEGNO.
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appartenere al giuri di quella esposizione nazionale. — Ricordo anche d*
averne veduto di non raeno belle a Torino, e in qualche altra cittä della
Lombardia. Ma a Vienna non comparvero che quelle del milanese Rizzi,
e furono premiate nel modo dislintissimo che ho accennato.
La industria dei cappelli di trueiolo e fiorentissima nelle provincie
Milanesi, e alimenta gran nuniero di famiglie. Ho avuto occasione di ve-
dere nel 1864 alla prima esposizione italiana in Firenze bellissimi lavori
fatti nelle piü alpestri giogaie degli Appennini, e quello che mi colpi si fu
il modicissimo prezzo loro, che, se non erro, era perlino di cinquanta cen-
tesimi per ciascun cappello. Non so se i lavori di trueiolo presentati a
Vienna erano migliori, e sarei stato ben contento di averli potuti esaminare.
Sezione E. — Grandemente importante esser doveva per ITtalia questa
sezione; avvegnache molto bene si lavorano in molte sue provincie i mo-
bili impiallacciati e decorati di tarsia. Ma alcuni di questi, e certamente
bellissimi figurarono, come notammo, nella sezione ß. Malgrado una tale
mancanza, questa sezione contava 37 espositori, dei quali uno ottenne il
diploma d’onore, uno la medaglia dei buon gusto, quattro la medaglia del
merito, e dodici la menzione onorevole.
Fu a Giovan Battista Gatti di Faenza dimorante a Roma, che il giuri
decretö unanimamente di concedere il diploma d’onore. Le ragioni che
persuasero a conferire quella somma distinzione erano facili a spiegare
da chiunque avesse esaminato le sue maravigliose tarsie di avorio sul-
l’ebano nero. — Molti erano gli oggetti presentati da questo valentissimo
intarsiatore, e l’uno non era inferiore all’altro per bellezza di composizione,
per eleganza di forma, per buon gusto di disegno, per eccellenza di esecu-
zione.
Il Gatti era ormai un nome conosciuto a molti del giuri, e flno
dall’Esposizione internazionale del 1862 aveva rivelata una gran potenza
a far bene; ne Taspettativa che si ebbe dei suoi progressi fu mal fondata,
imperocehe in quasi tutte le successive mostre esso si dimoströ sempre
priino nell’arte sua, e a Vienna ha dimostrato chiaramente che ben
difficilmente puo farsi di meglio. Alcuni poco benevoli al Gatti apposero
a di lui carico che egli non sempre e l’autore dei disegni che eseguisce
mirabilmente. E se ciö fosse vero, una buona dose del di lui merito ver-
rebbe certamente a scemare, ma non per questo rimarrebbe minore il suo
merito d’intarsiatore, il quäle da nessuno puö essergli contrastato e che
ciascuno trova superlativo. Ammettendo per conseguenza che i suoi detrat-
tori potessero avere ragione, e che non tutti i disegni eseguiti dal Gatti
sieno opera sua, cid non farebbegli grandisssimo torto, conciossiache non
tutti i piü famosi intarsiatori dei secoli passati furono disegnatori, e credo
aver ciö abbastanza dimostrato in altra mia recente pubblicazione U).
(1) Vcdi Finocciuetti : Deila scultura e tarsia in legno. Firenze, lipi Barbera, 1»73.