50
GRUPPO VIII.
la sua composizione, ed elegante la forma degli ornati, fti premiato con
una medaglia di merito.
La stessa ricompensa ottennero i bellissimi mobili intagliati in ebano
di Raffaelo Vespignani di Roma. Lo stipo intagliato a figure era egregia-
mente lavorato e composto, buono fn riscontratoil disegno, solida la costru-
zione, insomma parve al giuri che a buon diritto quell’espositore potesse
annoverarsi fra i migliori,ed a tal uopo unanimemente gli concesse la sur-
ferita distinzione. E tanto piü si persuase a concedergliela in quanto che
non era quello il solo lavoro bello del Vespignani, ma gli andava com-
pagna una graziosissima cornice, che a parer mio possedeva piü merito
ancora dello stipetto.
11 Vespignani e i fratelli Gomez non avevano mai concorso a nessuna
mostra mondiale, e con piacere il giuri salutö questa loro prima soddis-
facente comparsa, che di buon grado mi auguro non debba essere I’ul-
tima, che mi presenti opportunitä di poter consacrare qualche pagina a
loro lode.
I veneziani Fortunato Gianni e Antonio Camuffo presentarono dei buoni
quadri intarsiati con legni naturali ed esprimenti vedute venete e figure di un
assai buon effetto. E se non vi fossero stati confronti di altre migliori
tarsie, certamente i giurati sarebbero stati meno severi nell’accordar loro
una ricompensa che non pote essere maggiore dell’onorevole menzione.
Credo perö che in qualunque altra occasione i lavori di quei due
bravi veneti potranno giustamente ottenere piü larghe ricompense.
II giuri internazionale di Vienna fu con tutti severo e imparziale,
ma piü specialmente poi con quelle nazioni, che come l’Italia aveano fama
di essere maestre in certe determinate arti. Le cose che avevano le pecche
piü leggiere, e che ad un’altra nazione non venivano addebitate, per l’Italia
erano un motivo di maggiore difficoltä per ottenere un premio. II mediocre
non era ammesso ad una nazione come la nostra, maestra sempre di ogni
arte e gentil disciplina. Si e per queste ragioni che molti altri espositori
si ebbero la menzione onorevole, anziche la medaglia di merito.
Il mobile grandioso di ebano intarsiato di avorio ed ornato di pietre
dure che espose Mauro Mauprivez di Milano non ottenne a Vienna il suc-
cesso che ebbe in patria. Troppi, e troppo sfavorevoli per esso furono i con
fronti con altri mobili italiani e stranieri, varie Ie maniere di giudieare
delle sue forme, e della sua parte di ebanisteria: infirie la maggioranza
piü propensa a concederle una menzione onorevole, la vinse sopra la mino-
ranza che desiderava conferirle una medaglia di merito; e la prima di
stinzione fu quella adottata dal giuri di gruppo.
Uguale sorte toccü ai moltissimi e pur graziosi mobili intarsiati a
vaghi colori dall’udinese Pietro Ferigo, che io aveva avuto luogo di com-
mendare e vedere giustamente premiati alla esposizione nazioDale di Milano
del 1871. Ma lä dovevano sostenere modesti confronti; qui invece la palestra