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GRUPP0 VIII.
Ne qui posso tacere delle maravig'liose opere in Vieux laques della China
e del Giappone, nelle quali ognuno riconosceva la dovuta supremazia per
la loro superlativa bellezza. Non ho mai veduta una collezione di mobili
moderni chinesi e giapponesi piü bella di questa: dal piü piccolo oggetto
si andava al piü grandioso paravento, dal piü semplice disegno al piü
complicato dalla tradizionale foglia di palma, alle vedute di pagode, di
giunche, di moschee, di paesi intieri, e il tutto poi corredato di animali
fantastici, di figure umane, di uccelli, di rettili, di una infinitä di ornati
e rabeschi.
Come eiascun vede i confronti che dovevano sostenere i mobili dei
Catalano erano molti, e di altissimo momento, per cui maggiore debbe
essere in lui la compiacenza di avere ottenuta la medaglia di merito.
Avrei grandemente desiderato che al tavolino rotondo con ornati in-
tarsiati a legni colorati eseguito da Francesco Grandi di Cagliari fosse
toccata eguale Ventura, tanto piü che anche esso a Parigi non aveva potuto
conseguire alcuna distinzione. Ma mentre fu riconosciuto avere esso pro-
gredito nella sua professione, non fn riscontrato avere raggiunto ancora
la perfezione desiderata, e per conseguenza non gli venne concesso che un
diploma di onorevole menzione.
Degne di lode speciale furono due poltrone intarsiate con gusto dal
senese Vincenzo Corsi del quäle altre volte ebbi a citare lavori stupendi (ü.
Ma anche verso di esso il giuri fu forse soverchiamente severo coll’accor-
dargli una sola menzione onorevole. Quelle sedie, a parer mio, erano me-
ritevoli di una maggiore distinzione; ma contro il parer di un giuri com-
posto di tante autorevoli e competenti persone era diflicile potere ottenere
tutto quello che si sarebbe desiderato.
Ebbero pure una onorevole menzione i mobili di Benedetto Roma-
gnani di Pistoia, che avrei amato meglio veder collocati nella sezione
della vera e propria ebanisteria, e dove forse era intenzione dell’espositore
di essere giudicato.
Come lavoro di ebanisteria i mobili del pistoiese Romagnani erano
buoni, ma non poteva dirsi altrettanto delle intarsiature, che certamente
erano inferiori a molte altre. Nondimeno la fabbrica Romagnani e or-
mai nota per eccellenti mobili di uso comune, che costruisce in grande
quantitä, e che vengono spediti in varie parti, con soddisfazione e suc-
cesso. E una delle buone officine della Toscana, e come tale e stata pre-
miata ovunque ha spediti i suoi pregevoli prodotti.
Un elegante stipo di ebano intarsiato in avorio e pietre dure pre-
sentarono i fratelli Piantini di Venezia; ma, attese alcune mende di buon
gusto negli ornati, il giuri non stimü conveniente di aecordargli ricom-
pensa maggiore della menzione onorevole.
(1) Yedi Finocchietti : Opere cilate.