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GSUPPO VIII.
a Milano nel 1871 in occasione di quella nazionale esposizione, venne piii
severamente ripetuto a Vienna da quelFillustre giur'i internazionale. II
Ricciarelli pone grandissima cura nell’ intaglio dei suoi ornati, ma le sot-
ligliezze che egli adopera, staccando, per esempio, i tralci dalla massa del
legno, leccando troppo certi piccoli oggetti, sminuzzando soverchiamente
certe foglie e fiori, fa si che egli rende eceessivamente delicato il lavoro,
e gli fa perdere quell’impronta vera artistica, che debbono avere i mobili
dell’epoca che egli ha voluto imitare. L’arte non consiste in ciö, se ne
dersuada : i soli settecentisti e loro seguaci ebbero il cattivo vezzo di cer-
care gli effetti collo smiuuzzare l’intaglio, e col supplire alle ingegnose
invenzioni colla diligenza e pazienza della maniera. Ma nei bei secoli del-
l’arte i grandi intagliatori sbozzavano appena i loro grandiosi lavori, e
anche nelle piü piccole candelabre si ammirano ornati finissimi del piü
bassissimo rilievo, senza veder mai staccato nulla dalla massa del legno.
Se il Ricciarelli vuoie imitare i bei modelli di quei secoli, conviene che
tralasci quella sua maniera d’intagliare il legno, la quäle altro non e che
una imitazione del perugino Gettarelli, e del piemontese Bonzanigo, va-
lentissimi intagliatori del secolo passato (U.
Ad onta di questa pecca che spero non sarä incorreggibile, e che per
debito d’ofücio debbo qui notare, il lavoro di questo artista fu trovato
pregevole e come tale premiato nel modo che sopra accennai.
A questa splendida ricompensa la fortuna volle aggiungerne un’al-
tra coll’acquisto del suo cofano fatto da S. M. il Re dltalia.
Tali dimostrazioni di onore debbono essergli nobile eccitamento a
sempre meglio studiare buoni modelli, e farsi un piii giusto criterio delle
epoche, che vuoie rammentare coi suoi mobili. Si attenga sempre al sem
plice, tralasci quel fare frastagliato e minuto, che e FelTetto della sola
pazienza: imiti il bello, e abbandoni il difficile; cerchi il vero ed avrä
sempre il buono.
Un distintissimo intagliatore fiorentino, noto ormai anche all’estero
per grandiosi e bellissimi lavori, non pote spedire a Vienna che minutis-
sime cose le quali, quantunque benissimo eseguite, pure non potevano dare
al giuri una idea ben’esatta del valore artistico del loro aulore. Questo
era Egisto Gajani, solerte, studioso ed abilissimo artista che possiede uno
dei piü cospicui laboratori di Firenze, non solo per numero di allievi.
quanto per importanza di lavori. Maestro pratico della scuola preparatoria
d’intaglio, spedi una cornice con specchio vagamente intagliata.
Il Gajani ottenne una sola menzione onorevole, ma questa fu piü
una dimostrazione di stima verso di esso, che una vera e propria ricom
pensa, che sarebbe stato troppo modesta per un’artista del suo merito. Il
(1) Ycdi Finocchietti: Della scultura e lartia in ltgno. Tipi Barbera, Firenze, 1873.