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GRUPPO VIII.
indulgenti. Ed il giuri severo con tutti, ma piü specialmente cogli artisti
di gran merito, non pote risolversi ad accordargli una ricompensa supe-
riore alla nienzione onorevole.
I fratelli Zannetti e Domenico Givanni da Vicenza presentarono grandi
cornici maestrevolmente intaglia e snllo Stile del Brustolon. Quel loro fure
largo ed ardito piacque assai al giuri, e con plauso comune assegnö a
quelli intelligenti artisti una menzione onorevole per ciascuno.
Una graziosa cornice da specchio fn pure quella esposta dal fiorentino
Telemaco Deschamps, il quäle anche per altri piccoli lavori assai bene ese-
guiti fu creduto meritevole di una menzione onorevole. Erano troppi i
lavori di quel genere tanto nella sezione italiana quanto nelle estere, per
potere pretendere ad un premio maggiore, senza qualche merito superla-
tivo, ne credo che una tale ricompensa possa essere stata sgradita all’e-
gregio Deschamps, in quanto che molti altri lavori di maggiore preten-
sione dei suoi rimasero privi di qualunque premio, e ciö non perche fos-
sero giudicati cattivi, ma perche in una esposizione internazionale, o bi-
sogna premiar tutto, o distinguere solo gli oggetti che hanno merito piü
evidente.
Altre due menzioni onorevoli furono accordate, una al vecchio ed ope-
roso intagliatore Antonio Rossi di Siena, uno dei primi restauratori di
quell’antica arte, e l’altra a Luigi Ottajano di Napoli. Il primo aveva pre-
sentato un cofanetto di noce, ed una custodia per album intagliata in le-
gno di sorbo ed ebano. Il semplice disegno, la buona composizione, e la
franca esecuzione deponevano manifestamente deU’intelligenza distinta del-
l’autore.
L’Ottajano poi aveva esposte alcune cornici di stile pompeiano assai
sottilmente intagliate, ma perö aventi lo stesso difelto dei mobili sul me-
desimo stile eseguiti dal Pagano , e che torna inutile che io qui ri-
peta.
Una ultima menzione onorevole finalmente ebbe Salomone Salomoni
di Fermo, nel quäle fu riseontrato dal giuri eccellente disposizione a la-
vorare il legno, eome seppe dimostrarlo nella cornice intagliata che espose,
e nell’elegante portaorologio che perö mancava di un certo buon gusto
nei suoi ornati: ma se il Salomoni studierä buoni modelli, e si atterrä al
semplice piuttosto, che al manierato, puö andar sicuro di riuscire un per-
fetto intagliatore.
Se al giuri fossero state fatte osservare le cornici di ebano eseguite
a sbalzo dal fiorentino ebanista Andrea Picchi, sono sicuro che l’avrebbe
stimate degne di una medaglia di merito: imperocche erano forse le sole
di quel genere tutto particolare, in quella colossale esposizione. Ma siceome
racchiudevano alcuni mosaici, cosi erano state collocate nel gruppo IX.
Adesso perö il bravo e solerte Picchi essendosi recato a Vienna ha po-
tuto fare omaggio di un completo campionario dei suoi lavori all’I. e R.