72
GRUPP0 VIII.
maggiore soddisfazione accettare un p rein io se gli viene conferito, imperoc-
ehe sa che quella ricompensa e stata accordata piü che al capitale impie-
gato in quell oggetto, alla mano che lo ha disegnato e in qualche parte
scolpito.
Si e per queste ragioni che i mobili italiani hanno un carattere pro-
piio che li distingue, perche generalmente sono emanazioni di una mente
sola, mentre altrove anche i disegni non sono di un solo artista, e molto
meno 1 esecuzione. Difatti in alcuni mobili austriaci si ammirano bellis-
simi animali, scolpiti colla massima disinvoltura e veritä, e a lato ad essi
figure ed ornati che chiaramente indicano non essere opera della me-
desima mente e molto meno della medesima mano. Nulladimeno la gran-
diosita delle fabbriche donde emergevano quei mobili, Ia grande quantitä
di operai impiegativi, la cospicua annua produzione, erano argomenti
possentissimi per determinare a loro vantaggio il favore del giuri.
Molti modesti intagliatori italiani invece, che appena hanno la pos-
sibilita di tenere un operaio, e che disegnano, sbozzano ed eseguiscono da
per se stessi quasi intieri lavori, ottenevano con grande fatica qualche
modesta ricompensa dopo lunghe ed animate diseussioni. Ma per determi
nare quelle ricompense non vi era pericolo che avesse influito il bagliore
delle grandi offieine, ne le forti cifre dell’annua produzione; erano veri
ed immediati effetti di meriti incontestabili.
In Italia puö dirsi che fu piü premiato il lavoro che il capitale;
in molte estere provincie, fu piü al secondo che al primo che vennero
concesse tante ricompense. Ne con ciö venne trascurato di onorare anche
il laioio; cosicche moltissime furono le medaglie di cooperazione, che si
accordarono agli operai delle fabbriche estere, laddove due sole furono
quelle elargite ad operai di fabbriche di mobili italiani.
L associazione del capitale al lavoro e certamente la base essenziale
e fundamentale per far progredire convenientemente qualunque indu-
stria, e per conseguenza fa di mestieri incoraggiare con ogni ma-
niera di onorificenze coloro che influiscono colla propria pecunia a svi-
luppare le arti e le manifatture. Ma siccome se al denaro impiegato in
una officina non corrisponde l’eccellenza dei lavori che essa e destinata
a piodurre, i guadagni si fauno meno lauti e vistosi; cosi parmi che
mentre e giusto che debba altamente onorarsi il capitale, sarebbe doveroso
retribuire ugualmente il lavoro. E pur troppo vero che il lavoro senza
capitale non puö esistere; ma siccome questo riesce mirabilmente a cre-
scere gl interessi di quello, parmi che per lo meno dovrebbero essere pre-
miati con eguali proporzioni. Il che disgraziatamente sovente volte non
avviene.
Un altra osservazione da farsi si e che molto volte il lavoro isolato
i iesce infecondo e poco bene indirizzato ad utile scopo, e ciö accade
per mancanza di esperienza nell’operaio che lavora nel silenzio e nella