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Guupro viii.
Degl’insegnamenti positivi, clei buoni, degli stupendi esempi ve n’ha
dovizia nella mostra mondiale di Yienna; e se i nostri artisti non vi sono
accorsi numerosi dobbiamo dolercene grandemente. Niun dubbio che di
tali esempi vi sieno, dati dagli stessi nostri artefici intagliatori; ma le opere
loro sono agli italiani gia note per avere degnamente figurato nelle ultime
mostre italiane di arti ed industria. Oggetto quindi di maggiore interesse
era per essi quello d interrogare i prodotti degli artisti stranieri all’Italia,
per sapere a quali massime, a quali principii d’arte sieno dovuti i loro
costanti progressi, e le piü elette opere inviate all’attuale gran concorso
mondiale.
Prima risposta data a cotale inehiesta dal complesso di quelle opere
che in quattro mesi di soggiorno colä ebbi agio di bene osservare, eon-
cerne l’arte dell’intaglio non solo, ma tutte le arti belle in generale. Essa
e’insegna come appunto il realismo non ebbe in quelle opere se non quella
discreta parte ausiliare che nella mente dell’artista rimane subordinata,
da un lato alle ispirazioni del suo genio individuale, ciö che implica ori-
ginalitä, dall’altro ai dettami dell’arte, ciö che implica carattere appropriato
al soggetto, ed elimina i resultati del caso.
Bene e evidente come colä non abbiu corso quella continua minaccia
di anatema ehe si riassume nella parola accademico, parola vuota di senso,
dacche scomparve dal numero dei viventi la generazione degli artisti con-
venzionali e statuari coetanei del francese David, e daeche i pochi artisti
superstiti, ancor tinti di quella pece, deposero le armi quando videro come
l’arte si ritemperava alle due vivifieanti sorgenti, lo studio della grande
arte italiana, e lo studio della natura. E i nostri intagliatori apprende-
ranno come la loro nobile arte si mantenga in Francia, Germania, Belgio,
Inghilterra fedele alle eterne leggi del bello, appunto perche cola non e
chi al suono della parola leggi si senta offeso nel suo pudore democratico
d’intransigente radicale.
Se, calcando le orme giä tracciate dalla Francia, odierna maestra
nelle arti ornamentali, hanno Inghilterra e Germania, avvertite dall’espe-
rienza delle precedenti mondiali esposizioni, conseguito di compiere in
queste arti i notevoli progressi ormai manifesti, ciö vuolsi appunto rife-
rire alla recente e provvida istituzione di musei industriali ove sono rac-
colte in gran copia suppellettili antiche di ogni genere e di ogni stile,
mezzo efficace per mantenere i! culto delle buone tradizioni.
Che dove anche per poco si osservino i vari ed eleganti e ricchi mo-
bili usciti dalle offieine di quei valenti artefici, poträ ciascuno facilmente
capacitarsi come l’arte ornamentale sia presso di loro qua! fu sempre e
dovunque, cosi nell’estremo Oriente come nella civile Europa, voglio dire
un arte che i motivi della natura, appunto perche arte, seppe e sa ognora
contemperare con certe leggi euritmiche e con le ispirazioni del genio
inventivo, ottenendo per ultimo resultato la venustä, la grazia e la varietä.