SCTJLTÜRA IN LEGNO.
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II.
Altro ammonimento porge la esposizione di Vienna ai nostri artefici
intagliatori non solo , ma eziandio ai committenti di mobilie fatte per
adornare le loro rieche dimore; e consiste in ciö, che il cosi detto rococo
da noi a ragione chiamato barocco, e ormai dovunque posposto ai van
stili del risorgimento per la mobilia degli appartamenti ciyili, ed agli
stili gotico e longobardo per mobili e suppellettili addetti agli edifici sacri.
ISon vi e oggimai chi ponga in dubbio che i bizzarri scartocci, i
rigogliosi fogliami del barocchismo che con tanta esuberanza si pavoneg-
giano nelle chiese giä rette dall’ordine della Compagnia di Gesh, siano
assolutamente disdicevoli alle suppellettili dedite al culto, qualunque sia
lo stile architettonico deH’edificio. Ma che il barocco, fatto rivivere dalla
moda di ieri nel mobilio del ricco, e dalla mo la di oggi nuovamente
reietto, sia cost'i pure condannabile, questo e ciö che trova tuttavia non
pochi contradittori, i quali in quello stile sfarzoso ed abbagliante, ed in
quello soltanto, credono rinvenire tutti gli elementi che costituiscono ric-
chezza e grandiositä. Errore che neppure sarebbe degno di confutazione
per poco che si ponesse mente alle rieche e splendide suppellettili usate,
nei due secoli antecedenti all’invasione del barocchismo.
11 neo-rococö ci venne di oltremonte quindici o venti anni sono, e
l’Italia lo accolse con la solita docilitä. Se non che, mentre aveva cssa
due secoli prima donato il barocchismo alle altre nazmni, che poi gli da-
vano forme piü leggiere ed eleganti, avvenuta la nuova importazione, non
seppero i nostri artefici trattarlo convenientemente, ne a modo dei loro
avi ne eolle foggie spigliate colle quali ci ritornava. Goffi ed impacciali
nei’ giri-ogoli della mala pianta, essi debbono inalzare un inno di grazie
alla Dea Moda che viene oggi a dispensarli da un esemzio nel quäle ogm
passo era una caduta. Ne questo sia detto per fure onta alla loro ripu-
tazione; che per contrario quell’insuccesso sta unicamente a dunostrare
che se la tirannia della moda impose loro il rococö, essi non lo accettarono
che di mala voglia. Ora chi non sa che mal si riesce a fare ciö che non
si ama e non si sente!
Ai doviziosi committenti dovrebbe ancor meno spiacere questa ultima
evoluzione della moda. Lo stile barocco nacque spontaneo in un secolo,
in un ambiente in cui uomini e cose, abito e linguaggio erano omogenei
all’indole sua, ed ove il pensiero stesso, non che la forma nella quäle si
manifestava. tutto inflne era tronfio, altisonante e manierato. Gh uomini
dalle esuberanti parrucche, dalle serielle giubbe smaglianti d’ oro e di
o-emme, i contini e le marchesine, posti in canzone dalla satirica musa
del Parini, non potevano davvero aggirarsi oziando se non fra gli scartocci
Esposizione Universale 1873. — Gruppo VIII e XIII. ®