CARROZZE.
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fronto. Questa eleganza e appunto ciö che manca in generale ai legni
usciti dalle fabbriche d’Alemagna.
Certo il progresso fatto da qualche anno e güi notevole ed il gusto
va formandosi per ogni dove; perö si puö facilmente riconoscere a di-
stanza una carrozza di fabbrica tedesca da quella degli altri Stati. Le
proporzioni non sono sempre buone; spesso si direbbe le easse non esser fatte
per i earri, o questi non corrispondere a quelle. Persino i migliori e piü re-
putati carrozzieri peccano da questo lato. Il sig. Marius (V ienna)espose ulcune
grandi berline dorate, massiccie e grevi, per uso della corte imperiale; il
sig. Löhner (Vienna) parecchie vetture fra le quali dobbiamo far parola
di una specialitä.
Tulti sanno che la Russia fabbrica con istraordinaria leggerezza e so-
liditä a lutta prova, eerte carrozzelle dette droUcky, le cui molle e fer-
ramenta acqnistano maggior merito per le pessime condizioni atmosfericbe
e di viabilitä di quelle regioni nordiche. Or bene, gli austriaci, modifi-
candone alquanto il carrino, crearono una specia di vitloria probabil-
mente destinata a render di molti servigi. Una parola di lode vuolsi pur
indirizzare al materiale dei tramways viennesi, sotto ogni aspetto como-
dissimi ed in gran parte sospesi sopra cilindri di guttaperca. Questa in-
novazione ci porta naturalmente a far cenno di una nuova applicazione
voluta tentare da parecchi fabbricanti Russi e Germani, i quali rivesli-
rono le ruote con un solido anello di gutta perca, invece dei cerchioni di
ferro, e ciö nello scopo di attenuare il rumore della corsa, rna essenzial-
mente per scemare le scosse dei movimento e rendere piü dolce la sospen-
sione. La esperienza non tarderä a dirci quanto vi sia di pratico nel
nuovo sistema che sembra avere contro di se il maggiore attrito, la piü
forte spesa e la poco probabile resistenza della materia adopeiata.
Premesse queste rapidi osservazioni sull’attuale stato dell’industria di
cui teniamo parola, sarä necessario lo aggiungere che le condizioni di
essa sono in ogni luogo piü favorevoli che non sieno in Italia.
L’ Ingbilterra, cominciando dagli ottimi suoi acciai, produce in casa
tutte le materie prime richieste per la fabbricazione delle carrozze e ad
essa tutti indistintamente devono ricorrere per avere buone vernici. La
Francia, la Germania, 1’Austria, la Russia avranno forse materiali
meno perfetti degli Inglesi, ma non difettano come noi di buoni feiii,
acciai e corami. Ciö magrado le carrozze mandate dall ltalia \enneio lo-
date ed ai
Sigg. Cesare Sala da Milano
d Alessandro Locati » Torino
» Francesco Mainettx » Milano
fu sin da principio destinata la medaglia di progresso. Senonche Sorte,
in seno alla quarta sezione dei gruppo XIII, alcune difficoltä (originate
dal malcontento di non poter attribuire, come si era sempre usato nelle