104 GRUPPO I.
formando alla superficie uno smalto che la preservi dall’azione delle materie
che si caricheranno nella stufa. A tal fine si fanno liquefare nella stufa in
cariche successive 215 chilogrammi di scorie di distendino, 581 chilogrammi
di minerale in polvere e 680 chilogrammi di minerale in pezzi. Lo smalto
che riveste la camicia resiste a 12 ore di lavorazione, dopo di che conviene
rifarne un altro.
Le diverse operazioni che si fanno successivamente nel forno Danks sono:
la liquefazione della ghisa, 1’ aflinamento di questa e la formazione del
massello.
La ghisa si carica in pezzi e vi si aggiunge 50 per cento di scorie, le
quali mescolandosi, per effetto della rotazione, alla ghisa liquefatta la puri-
ficano dalle materie estranee e segnatamente dallo zolfo ed anche in parte
dal fosforo. L’azione delle scorie e dovuta alla riduzione dell’ossido di ferro
ch’esse contengono e alla simultanea ossidazione delle accennate impuritä
del ferro.
Quando I ebullizione della massa in fusione indica che la scorificazione e
terminata, si fa colare la scoria e si continua a far girare la stufa con entro il
ferro, che trovasi allo stato pastoso, finche esso risulti spogliato del carbonio:
dopo di che si estrae il ferro stesso formandone un solo massello.
Operando sopra ghisa bianca 1’afiinazione dura un’ora e si ottiene 300
chilogrammi di massello per volta. Il massello viene sottoposto all’ apparec-
chio di compressione a mascella. Sarebbe eonveniente di fondere la ghisa a
parte o meglio di trarla direttamente dall’alto forno per rendere piü rapida
e quindi piü economica la lavorazione.
Impiegando ghisa grigia, la lavorazione di una carica richiede maggior
tempo. Le variazioni si estendono nei limiti seguenti:
Fusione da 30 a 60 minuti
Scorificazione » 5 » 25 »>
Decarburazione » 10 » 30 »
Formazione dei masselli » 2 » 6 »
Totale da 47 a 121 minuti
ovvero da 4 a 2 ore circa.
Ecco i risultati chimici che derivano dall’applicazione del forno Danks:
o) Rispetto al carbonio, si osserva che questo rimane nella ghisa fin
dopo la scorificazione, vale a dire che non viene eliminato se non dopo l’e-
strazione delle scorie;
b) Rispetto al silicio, si osserva che la scorificazione lo elimina conv-
pletamente;
c) Rispetto allo zolfo, la eliminazione incomincia dopo la fusione e con
tinua sino alla fine, non restandone nel ferro pudellato che 40 per cento circa
di quanto ne entrava nella ghisa;
d) Rispetto al fosforo, la eliminazione cessa dopo la colata delle scorie:
essa ha luogo nella proporzione dei due terzi e perfino dei tre quarti della
quantitä contenuta nella ghisa.