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Volltext: Relazioni dei giurati italiani sulla Esposizione Universale di Vienna del 1873: Fascicolo 8, Gruppo I: Industria mineraria in Italia. - Industria del ferro In Italia. - Montanistica e fucine

INDÜSTRIA BEL FERRO. -105 
Quest’ultimo risultato e sovratutto degno di considerazione, poiche eoi 
metodi usuali di pudellatura non era dato di separare, facendola passare nelle 
scorie, che una quantitä aflatto insignificante di fosforo. 
Un fatto curioso che venne accertato nel forno Danks e questo, che il pro- 
dotto ottenuto e costantemente superiore in peso alla ghisa impiegata, il che 
si spiega per la riduzione allo stato metallico del ferro contenuto nelle scorie 
agginnte e nel minerale di ferro onde sono costituite le pareti della stufa 
girevole. In fatti per ottenere •1,000 chilogrammi di ferro si consumano in 
media: 
Minerale 242 chilogrammi 
Scorie 346 » 
Rottami 49 » 
Ghisa 933 » 
Il combustibile consumato monta a 1,400 chilogrammi per 4,000 chilo- 
grammi di ferro pudellato. Le spese di mano d’ opera non montano che a 
L. 40 per tonnellata, cioe a metä delle spese necessarie col sistema ordinario. 
In complesso l’economia di produzione risulta del 42 per cento, e le spese 
d’impianto, a paritä di produzione, sono le stesse sia che si adotti il forno 
Danks, sia che si adotti il sistema ordinario. 
La pudellatura meccanica col sistema Danks, dopo aver attecchito dapprima 
in America, si estese nella Lorena, quindi nel Belgio e poscia in Inghilterra 
cd in Francia. Essa ha speciale importanza per l’Italia, in quanto che non 
richiede maestranze di cosi difficile e lungo addestramento come sono quelle 
di pudellatura coi sistemi usuali. 
La pudellatura all’estero mira costantemente al miglioramento dei pro- 
dotti ed alla csatta classificazione di essi secondo la loro qualitä. E questo un 
fatto di grande momento per le fernere italiane, poiche va ognor piü scom- 
parendo la diflerenza nella qualitä tra ferro prodotto con carbone fossile e 
ferro prodotto con carbone vegetale. V’ha di piü: nel Yorkshire ed al Creu- 
sot, giä si producono ferri che per qualitä non sono inferiori ai ferri no- 
strani, sebbene non s’impieghi in quegli stabilimenti esteri che solo carbon 
fossile. Oramai si puö considerare come pienamente risolto all’estero il pro- 
blema di produrre ferri ottimi quando si dispone di minerali pifivi di fosforo, 
come sono le ematiti del Cumberland o le magnetiti di Bona, le quali ultime 
alimentano il Creusot. In altri termini, il produrre ferri buoni non dipende 
tanto dalla purezza dei combustibili quanto dalla purezza dei minerali. 
Questo fatto spiega la diversitä grandissima nei prezzi delle ghise all’e- 
stero secondoche procedono da minerali puri od impuri, vale a dire secondo- 
che se ne possono ricavare ferri di maggiore o minor pregio. 
Le nostre fernere dovranno dunque in awenire prepararsi a sostenere la 
concorrenza estera rispetto alla qualitä dei ferri, ed a tal fine gioverä richia- 
mare che i mezzi adoperati negli stabilimenti siderurgici esteri per migliorare 
i loro prodotti consistono: nello adottare le miscele di ghisa appropriate al- 
l’uso speciale cui deve destinarsi il ferro, nonche nello spezzare, per classifi-
	        
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