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Noterd in fine che non e senza importanza di Iimitare Ie cariche nei forni
di pudellatura a i80 o 200 chilogrammi cadauna, poiche l’operajo, oltre quei
limiti, non puö rimescolare con abbastanza uniformita tutta Ia massa, onde il
suo lavoro riescirebbe imperfetto con cariche esagerate come quelle usate
talora iu Italia. La imperfezione e maggiore lü dove si fa uso di ghise Man
che, poco carburate.
II passaggio dal ferro in masselli od in sbarre grezze di pudellatura al
fei ro mercantile richiede, com e noto, la bollitura e quindi la laminazione o
Ia martellatura, a seconda dci prodotti mercantili che si vogliono conse-
guire.
Non parlerö dei forni di bollitura se non per affermare che i riverberi
usuali a chiamata d’aria naturale o animati da un ventilatore, secondo laqua-
litä piü o meno buona del litantrace disponibile, costituiscono sempre la so-
luzione migliore nei luoghi dove non si dispone di forza idraulica. Nelle
valli, dove si hanno forze d’acqua costanti per animare le maccbine di com-
pi essione del ferro, la soluzione migliore e invece il forno Siemens, che con—
suma 50 per cento meno combustibile che non i riverberi ordinarj ma che
appunto per ciö non rende disponibili le cosidette flamme perdute, le quali,
dove si adoperano i riverberi ordinarj, generano il vapore che alimenta le
macchine destinate a muovere i laminatoj ed i magli.
I forni Siemens presentano sovratutto il vantaggio di potersi alimentäre con
qualsiasi specie di combustibile, torba, legna, lignite, ecc., laddove i forni a river-
bero usuali richiedono costruzioni speciali, oltre 1’uso di correnti d’aria com-
pi essa e poscia riscaldata, quando si vogliono adoperare combustibili scadenti.
I forni Siemens, in questi casi speciali, riescono piü semplici e di efletto molto
piü sicuro.
II ramo siderurgico che trovasi in una via di costante progresso e quello
che ha per oggctto Ia laminazione del ferro vale a dire Ia tiratura del ferro
rovente attraverso le scanalature di cilindri cosi detti laminatori: queste sca-
nalature imprimono alla sbarra la sezione voluta: se non che il sistema di
due soli cilindri accoppiati che non laminano che da una parte ed in un
senso solo, ha I inconveniente di perditempi che equivalgono a sciupio di com
bustibile e di mano d’opera ed a calo di materia prima, ln falti, tra un
passaggio cd il successivo, e d uopo sollevare Ia sbarra. farla scorrere sul
cilindro superiore, abbassarla fra i due cilindri per ricacciarne un capo nella
scanalatura successiva ed effettuare quindi il nuovo passaggio.
Si comprende facilmente ehe dove si tratta di masse considerevoli, e dove
occorrono 15 ed anche 20 passaggi, i tempi che trascorrono tra la fine del-
I uno ed il principio dell’altro, sommati insieme, bastino perche si raffreddi
Ja sbarra e perche cssa perda la proprietä di esscr facilmente compressibile,
ch’ essa deve all’ alta sua temperatura. E questo rafTreddamento e tanto piü
sollecito in quantoche, com’e noto, il ferro e buon conduttore del calore.
Onde segue che a metä laminazione si deve ricollocare la sbarra in un forno
di riscaldamento per restituirle il calore perduto, e procedere quindi ad una
nuova laminazione per ridurre il ferro alla forma voluta.
Per ciö i siderurgisti studiarono in ogni tempo il modo di ahbreviara
1 intervallo che corre fra due passaggi successivi.