IADDSTRIA DEL FERRO.
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Finita l’operazione, si rovescia il convertitore e si cola il raetallo Besse
rn«’ in una grantle scodella, e da questa nelle forme di ghisa a tale scopo
predisposte. Le forme sono state spalmate internamente con argilla e carbone
diluiti nell’acqua, quindi proseiugate per espellere l’umiditä. Questa spalma-
tura ha per oggetto di rimuovere il pericolo di aderenza del metallo fuso
alla parete di ghisa. Le forme sono di sezione quadrata; esse hanno metri 0, 20 di
lato interno nella parte ehe riceve l’acciajo fusoe metri 0, 45 nella parte inferiore;
dopo ogni colata, si sparge un po’ di sabbia asciutta sul pane d’acciajo e, so
pra la sabbia, si colloca un peso di ghisa destinato ad esercitare una pres-
sione per rendere il metallo piü compatto evitando le bolle interne.
I movimenti del convertitore, della scodella e della grü che serve a solle-
vare le forme ed i pani di ghisa, si operano per mezzo di pressione idraulica:
la disposizione degli apparecchi e quella che trovasi descritta nei trattati di
siderurgia.
La camicia interna del convertitore e fatta di mattoni refrattarj in vece
che di un impasto refrattario applicato alla parte interna dell’involucro di la-
miera. Il fondo della camicia dal quäle penetra il vento e pure di mattoni e
resiste a 42 operazioni. Ogni fondo contiene otto portaventi mobili di terra re-
frattaria, ciascuno dei quali ha sette fori di un centimetro circa di diametro.
Gli otto portaventi sono situati verso la circonferenza del fondo: nessuno ve
n’ha verso il centro. I portaventi sono tronchi di cono i quali hanno 42 cen-
timetri di diametro alla base minore; la loro Iunghezza e di 32 centimetri. Essi
si possono estrarre e ricollocare a posto, stante la loro conicitä.
Dopo ogni operazione, si scopre il fondo togliendone il coperchio di ferro;
si esaminano i portaventi, e si fanno rapidamente quei piccoli restauri che
occorrono quasi sempre.
La camicia resiste a 450 lino a 200 operazioni Bessemer.
I pani di acciajo subiscono due riscaldi prima di Ssser convertiti in ro-
taje, non bastandone un solo perche i laminatoi di Ternitz non agiscono
con sufficiente rapiditä. Il numero dei passaggi e 15. I laminatoi sono a due
cilindri conjugati e fanno 80 giri al minuto.
II consumo di lignite nei riscaldi e di 34 chilogrammi per 400 chilo-
grammi di rotaje. La lignite e fibrosa come quella del Yaldarno.
E interessante la fabbricazione dei cerchioni in Ternitz. Essa consiste nei
riscaldare a calor bianeo un pane Bessemer avente la forma di un disco ci-
lindrico; nei praticarvi sotto l’azione di un maglio a vapore di 10 tonnellate
e per mezzo di cunei, un incavo circolare, per modo che il disco diventi un
anello. L’ anello si lamina circolarmente per mezzo di un Iaminatoio costi-
tuito da un cilindro fisso ch’e foggiato secondo il profilo del cerchione e da
un altro cilindro che si puö alzare od abbassare per mezzo di pressione
idraulica, il quäle ultimo preme sulla parte interna del cerchione e produce
lo stiramento del metallo: tanto il cilindro ad asse fisso che sta inferiormente
quanto il cilindro ad asse mobile ricevono i movimenti di rotazione per mezzo
di alberi ed ingranaggi, come si pratica nei laminatoi usuali: due rulli ad
asse mobile guidano il cerchione durante la laminazione per assicurarne la
i’otonditü.