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Volltext: Relazioni dei giurati italiani sulla Esposizione Universale di Vienna del 1873: Fascicolo 8, Gruppo I: Industria mineraria in Italia. - Industria del ferro In Italia. - Montanistica e fucine

MOHTAMSTICA E FÜCiNE. 
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Dissi ehe tale e il lavoro teorico restituito, ed infatti il Iavoro effettivo 
sarä sempre minore a causa degli attriti, delle fughe, ece. 
Il lavoro necessario per comprimere tale quantitä d’aria alla detta pres- 
sione, non tenendo conto dell’elevazione di temperatura ehe si produce nella 
compressione, e espresso dalle formole L = V log. nep. P x 10333 chilo- 
grammetri. L’elevazione di temperatura che ha luogo pel fatto della com 
pressionc aumenta considerevolmente tale lavoro e siccome l’aria prima di 
essere ulilizzata e lasciata rafFreddare, un tale aumento di lavoro va intera- 
mente perduto. Tuttavia facciamone astrazione e vediamo quäle sia per due 
diverse pressioni il rapporto fra il lavoro occorrente per la compressione e 
quello restituito da una macchina che agisca senza espansione. Consideriamo 
prima una pressione bassa per esempio di 2 atmosfere. Il lavoro occorrente 
per comprimere un metro cubo da I a 2 atmosfere sarä: log. nep. 2 x 
10333 = 7161 chilogrammetri. Il lavoro restituito da tale 
10333 = 5166. 
aria sara 
(‘ - d 
Consideriamo ora una pressione maggiore, per esempio di 10 atmosfere. 
Il lavoro compressore sarä 23766 ed il lavoro restituito non sarebbe che di 
9300 e quindi i rapporti del lavoro restituito al lavoro compressore sono 
per una pressione di 2 atmosfere 
5166 
7161 
0, 72... e per una pressione di 10 
atmosfere - 0300 = 0.39... 
23766 * 
Dunque se con una data forza comprimiamo aria a 2 atmosfere c poi 
applichiamo l’aria compressa ad una perforatrice, ci verranno rcstituiti di 
tale lavoro circa 72 per cento; se invece Ia forza stessa fosse adoperata a 
comprimere aria a 10 atmosfere non ne verrebbero restituiti che circa 39 
per eento. Per la compressione a 100 atmosfere il lavoro comprimente sa 
rebbe di circa 47532 chilogrammetri ed il lavoro restituito sarebbe di soli 
10230 chilogrammetri; ossia non si avrebbe che un rendimcnto di circa il 
21 i/a per cento. 
Resta con eiö dimostrato che 1’impiego dell’aria a tenui tensioni e un 
vantaggio cui bisogna mirare, il che venne anche confermato dalle esperienze 
bitte al Gottardo. In generale nelle perforatrici non conviene oltrepassare le 
2 o 3, al pii'i 4 atmosfere assolute. Al Moncenisio si fece uso di aria a 6 e 
a 7 atmosfere di pressione, ma ciö perche l’aria compressa costava pochis- 
simo merce le forze motrici naturali di cui si disponeva in abbondanza e si 
aveva lo scopo di assicurarsi maggior regolaritä nel movimento dell’aria nei 
tubi di condotta che raggiunsero lunghezze di circa 7 chilometri. 
CöiadUssaosie. — Riassumiamo nella tavola seguente i dati principali 
sullc perforatrici a percussione.
	        
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