INDUSTRIA MIKERARIA.
Nella tabella suddetta non ligurano i 49 stabiliinenti militari della
uuerra e Manna, ove si lianno impiegati circa 7000 operai applicati alla la-
vorazione del ferro in svariate maniere. I nostri stabilimenti privat! sono
mediocremente montati, ne possono fabbricare ancora con profitto Ic ma^iori
macchine navali e i gross! pezzi di fucinazione, sebbene alcune officine facciano
ottimi lavon cd anche locomotive. Dessi stabilimenti mancano di sufficiente
lavoro diyiso per specialitä Questa e la principale causa dell’inferioritä no-
, I) altra parte Ie Industrie ancor poco sviluppate da noi non permettono
ad uno stabilimento di dedicarsi sempre esclusivamente ad una fabbricazione
speciale come avviene all’estero.
Se : ;„ i registri delle dogane si e importato nel 4872 per il valore
di u o-i,tu!,()0o in macchine e strumenti diversi che si potrebbero anche
cos tr ui re in gran parte da noi qualora i nostri stabilimenti fossero meo-lio
ordinati, ed avessero sufficienti commesse.
Karao.
»liniere. — Le principali miniere di rame dell’ Italia trovansi nel Ve-
"et°; neI P'emonte, nella Liguria e nella Toscana. Nelle Alpi Yenete. ad
i go ld o, si coltiva da secoli un ammasso di pirite della ricchezza media di
, pei eento. II giacimento trovasi negli scisti nerastri argillosi di epoca pa-
leozoica. La miniera e demaniale. v 1
In . vaIIe d’Aosta, a S. Marcel ed Ollomont, si lianno pure giacimenti di
cdlcopmte. Ivi Ia calcopirite e povera, a matrice di clorite, di granato e di
quarzo, e trovasi incassata in scisti cloritici-talcosi.
Altri giacimenti importanti nelle rocce serpentinose trovansi in Liguria*
sono molto produttive, ad esempio, le miniere di Libiola, di Gallinaria e di’
Uovegno. II minerale contiene 42 per cento di rame.
Infine, in Toscana, a Montecatini, alle Capanne Vecchie ed alla Fenice
; assetana prcsso Massa Marittima, si hanno giacimenti importanti di mine-
ia i di rame, il primo in relazione colle rocce serpentinose, gli altri in filoni
quarzosi che attraversano formazioni scistose e calcari.
oelVr^r 0 ’, 11 minerale di rame si cseava in 48 miniere producenti
26,588 tonnellate del valore di 4,218,986.
i- P ‘ Ü poveri sono trattati in sito; quelli piü ricchi, del tenore
di 4i a 20 per cento, sono esportati in Inghilterra.
«rociuc in «ui Hi proiluce il rame inctallieo. — Poche e di poco
momento sono le officine in cui si tratta il minerale di rame in Italia. Le
principali sono la officina demaniale di Agordo in cui si trattano, anche per
via umida, le calcopiriti della vicina miniera. Vi sono le officine di Valpellina
a Urnen täte dal minerale di Ollomont e quella di Donnaz in cui si converte il
rame in lamiere. Alla Briglia. presso Prato, si tratta eziandio il minerale di
Montecatini ottenendosene rame in rosetta ed in pani. Si e pure da poco tempo
riattivata la fonderia dell’Accesa (Maremma toscana), nella quäle si fondono
i minerali cupriferi della Fenice Massetana. La totale produzione annua di
metallo indigeno non supera le 500 tonnellate mentre il consumo,sopratutto