^ GRUPPO I.
,enu suI prolungamento orientale dello stesso filone di Montevecchio e stt
per intraprenderne Ja coltivazione.
Desso filone pel suo sviluppo di circa 8 chilometri. per la sua re-olaritä
per la sua potenza da 80 a 100 metri in tre rami paralleli, per la grandio-
s.ta del suo affioramento e delle masse metallifere che vi si trovano. e cer-
tamente uno de’ pm notevoll che si conoscano. La galena vi forma delle venc
che, dalla potenza di pochi centimetri, raggiungono talora piü metri. Talvolta
si trova eziandio dispersa nel filone in impregnazioni. L’estensione di queste
vene o colonne giunge a superare in senso orizzontale i 100 metri: esse
paiono piü limitate in senso verticale.
La ricchezza in argento varia da 70 grammi per 100 chüogrammi di ga -
lena sino a 105 grammi pei minerali non lavati, che rendono dal 78 all’8-1 per
cento di piombo. Eccezionalmente si hanno tenori anche maggiori di argento
Nclla miniera di Montevecchio il complesso delle gallerie orizzontali che
vennero aperte dal 1849 in poi sale a 9 chilometri.
rVegli annessi stabilimenti di preparazione meceanica si procede alla lava-
tura dei minerali meno ricchi, che vi sono concentrati fino a 70 di piombo
per cento. r
II filone coltivato ad Ingurtosu e Gennamari, che e il seguito di quello
di Montevecchio, si mostra meno potente e meno ricco di questo: perö le vene
d| gaiena vi hanno una spessezza piü regolare e la loro coltivazione e assai
pm facile, essendo .1 quarzo molto meno compatto od anche sostituito da
scisti pm o meno decomposti presso le vene piombifere. Si svilupparono ivi
lavori che potrebbero servire di modello per la coltivazione di questo genere
di giacimenU. Si hanno pure ad Ingurtosu opificj di preparazione meccanica
per I arncehimento dei minerali.
Una miniera che promette di gareggiare con quella di Monteponi per ab-
bondanza e ricchezza della galena e Malacalzetta, nel circondario d’ IMesias
Lssa oflre la particolaritü singolare per la Sardegna, di essere aperta in un
giacimcnto costituito da un filone che attraversa i calcari di epoca siluriana.
/ Itre importanti miniere sono quelle di Guzzurra e di Sos Enattos nel
distretto metallifero orientale del Monte Alvo, come pure quella deH’Ai-en-
Uera in filom entro scisti silurj, a matrice di quarzo con fahlerz. Il mine-
rale di quest ultima e molto argentifero.
Oltre alle miniere di pura galena sin qui accennate, altre importantissime
se ne hanno in Sardegna in giacimenti di piombo zincifero.
Quesu giacimenti si distinguono per la intima loro connessione col cal-
care silunco. Essi cambiano anche natura a seconda della grandezza delle
masse calcari con cui si trovano, giacche se i banchi calcari non hanno
grande potenza, i giacimenti constano di galena e blenda con matrice di quarzo
anfibolo, pirite e limonite, e se invece il calcare e assai potente constano
di galena o di cerusite e di calamina con ocre, dolomiti e quarzo.
Queste ultime giaciture sono di maggior importanza e si presentano in
eorcordanza colla stratificazione del calcare cd entro al medesimo od al con-
titto di esso collo scisto. Kella miniera di Monteponi, che e la piü impor -