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tante della Sardegna per Ja estensione dei lavori e il quantitativo dulla pro-
duzione, il predominio e devoluto alla galena.
Per dare un’ idea della operositä spiegata nella coltivazione di questa
miniera demaniale, afüttata alla Societä delle miniere di Monteponi, basterä
l’accennare che nel 1868 si scavarono neH’interno della miniera per la col
tivazione del minerale 28.675 m. c. fra roccia e minerale, si perforarono 3,332
metri di gallerie orizzontali e 128 metri di pozzo; si consumarono 22,655
chilogrammi di polvere da mina e 16,050 litri d’ olio per illuminazione in
terna. Lo sviluppo totale delle gallerie orizzontali di Monteponi era nel
1869 di 18,723 metri di cui 13,164 muniti di ferrovia. Vi lavorano 1,500
operaj.
A Monteponi si hanno pure giaciture di minerale di zinco; il quäle in Sar
degna si chiama calamina, senza distinguere se sia carbonato di zinco, ovvero
silicato di zinco idrato od anidro, ovvero un miscuglio di entrambi. Queste
giaciture si mostrano in varie masse o lenti distinte, delle quali la princi-
pale ha ben 40 metri di potenza. La calamina trovasi in perfetta concordanza
di stratificazione coi calcari.
La coltivazione di queste giaciture non risale che alla metä del 1867, epoca
nella quäle e la ricerca di minerali di zinco fatta dai fonditori del nord d’Eu-
ropa e la scoperta di rieche giaciture di calamina presso la cala di Buggeru
nelle localita di Pranu Sartu e Malßdano nel Salto Gessa (verso ovest), apri-
vano per la Sardegna quest’altra sorgente di produzione mineraria.
Molte giaciture piombifere del citato Salto Gessa, specialmente quelle
che abbondano in cerusite, sono accompagnate dalla calamina, la quäle va
unita al minerale piombifero talora tanto intimamente da poterne diflicil—
mente venir separata, Accade peraltro spesse volte che la calamina si trovi
in venc distinte che possono venir messe a parte nello scavo o nella cernita
del minerale. 1 minerali di zinco sono meno pregiati per la fondita quando
eontengono una dose un po’forte di piombo, c viceversa quei di piombo,
se eontengono troppo zinco; per il che e sempre necessario di averli sepa-
rati c rispettivamente pari. La dillicoltä di ottenere questa separazione trat-
tandosi di materiali formati da una miscela assai intima di carbonato di
piombo e di carbonato e silicato di zinco, aveva fatto abbandonare da molti
anni le ricerche tentate dalla societä La Fortuna nella sovranominata loca-
litä di Mallidano. Presso la miniera di Masua, messa in coltivazione assai
piü tardi, i prodotti delle vene di calamina quasi pura, per la loro poca
quantitä, venivano accumulati in disparte fino ad averne abbastanza da farne
un carico per esportarlo all’estero, mentre invece i minerali piombiferi poveri,
deturpali dall’intima miscela di molto zinco, venivano fusi sul luogo; cosi
pure si faceva per minerali simili della miniera di Nebida aperta in analoga
giacitura. Si fu appunto nel riprendere i lavori di ricerca nella localita di
Mallidano, allo scopo di fonderne i prodotti sul luogo, che si eominciarono
ad avvertire masse di calamina abbastanza pure ed abbondanti da poter ali
mentäre coltivazioni di questo minerale. La ricchezza in zinco dei minerali
raccolti avendo incoraggiato tali ricerche e determinata la scoperta nella
vicina localita di Pranu Sartu di importanti masse quasi superficiali di facile