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Volltext: Relazioni dei giurati italiani sulla Esposizione Universale di Vienna del 1873: Fascicolo 8, Gruppo I: Industria mineraria in Italia. - Industria del ferro In Italia. - Montanistica e fucine

Iß r.Rut*po t. 
escavazione, la coltivazione della calamina prese in qilel punto uno slanciq 
che non tardö a propagarsi in tutto il distretto d’ Iglesias. 
Fra ttitte le giaciture di calamina ivi seoperte, quelle di Monteponi, dopo 
le anzidette di Molfidano e Pranu Sartu, sono le piii importanti per la quan- 
titä di prodotto che possono fornire, imperocche le ricerche in questi Ultimi 
tempi praticate ne accertarono la continuazione fino a notevole profonditä 
La calamina cruda di Monteponi contiene in media soltanto 35 per centö 
di zinco, il che e un tenore assai debole per minerali commerciabili. Perö lo 
zinco trovandosi in essa generalmente allo stato di carbonato, si arriva, col 
mezzo della calcinazione, ossia d’una cottura preliminare fatta in appösite 
fornaci, a cacciarne le parti volatili, e quindi ad ottcner prodotti del 45 ed 
anche del 47 */g P er cento. 
Questi ammassi di calamina si eoltivarono sino alla fine del 1869 a cielo 
scoperto. Il minerale si poteva abbattere col piccone, e moderatissimo fu 
quindi sulle prime il costo di estrazione. Ma col crescere della profonditä 
degli scavi, le pareti laterali formate dalla roccia incassante presentando poca 
soliditä, convenne escavare una considerevole quantitä di materiale sterile 
affine d’impedire frane ed interrimenti pericolosi alla vita degli operaj e danriosi 
alla Continuazione del lavoro. Tale neeessitä ha di molto ag-n'avato il costo 
del lavoro in profonditä, per cui a 15 o 20 metri la spesa°di coltivazione 
riscontrossi circa quadrupla di quella che si aveva alla superficie. Piü tardi, 
colle gallerie aperte a livelli inferiori si e in parte ovviato a questo progres 
sive aumento di costo che avrebbe finito per far cessare il tornaconto della 
coltivazione. Le calamine inferiori sono piü friabili. La loro ricchezza in 
zinco, dopo una rapida diminuzione riscontrata presso la superficie del suolo 
rton scese ulteriormente. 
Questa vicenda economica nello scavo delle calamine e da segnalarsi, per- 
che si e presentata in tutte le miniere che procedevano a cielo aperto. Ond’e 
che non poche, le quali non si poterono preparare con un sistema di lavori 
addatti alla coltivazione in profonditä, strette dal costo ognor crescente di 
escavazione e dal pericolo dei franamenti, vennero giä in tutto od in parte 
abbandonate. A farci una idea dell’entitä di simili scavi a cielo aperto, basti 
aecennare che nei giacimenti di calamina di Monteponi, si demolirono nel 
solo anno 1868 non meno di metri cubi 86508 di roccia, rappresentante un 
cubo di oltre a 44 metri di lato. 
La produzione di calamina e stata la seguente: 
1867 e 1868 quintali 157,955 
1868 e 1869 » 274,750 
Quintali 432,705 
Questi prodotti che dapprima spedivansi agli esteri fonditori di zinco, allo 
stato grezzo, cioe quali erano ricavati dalla miniera, Vengono ora senza ecce- 
fcione calcinati sul sito mediante otto forni di calcinazione, eretti vicino ai varl 
centri di scavo, dei quali ciascuno puö passarne giornalmente 120 quintali. 
Altra miniera importante e quella di San Giovanni in Gonnesa, ove sl
	        
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