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Osserviamo che giä in alcune miniere di Sardegna cominciano a prcsen-
tarsi le vere difficoltä economiche di coltivazione inerenti alla profonditä'dei
lavori, ne e ancor dato di calcolare gli ostacoli che si connetteranno coi
mezzi di esaurimento delle acque sempre piü copiose e coli’estrazione dei
minerali da profonditä sempre crescenti. Cosi la societä di Monteponi e stata
costretta di impiantare due macchine a vapore della forza di 1000 cavalli per
muovere le trombe destinate all’eduzione delle acque. Essa poträ estrarre
perfino 800 metri cubi di acqua per ora.
Anehe nella Lombardia, in questi Ultimi tempi, nelle valli Seriana e Brem-
bana, ma piü specialmente nella prima, nei comuni di Gorno, Oneta e Tre
molo si sono incontrati ammassi molto promettenti di calamine quasi cosi
pure come quelle di Malfidano e Monteregio in Sardegna entro la formazione
dolomitica del trias. Si hanno giä le due miniere di Costa Jels e Belloro, la
cui produzione si limita presentemente a circa 2000 tonnellatc annue, le quali
vengono esportate in Inghilterra dal porto di Genova.
Altro giacimento di piombo e calamina di minor momento si ha, nel Ve-
neto, all’Argentiera. Esso e costituito da un ammasso di calamina entro il
calcare dolomitico: la coltivazione di questa miniera alimentava l’ofticina di
Auronzo nel Bellunese ora inoperosa.
Osserviamo che i minerali di zinco esportati dalla Sardegna sono tutti di
ricchezza variabile dal 35 al 00 per cento. In media, il tenore e del 50 per
cento. Le calamine contenenti mono del 30 per cento sono ivi ritenute di
nessun valore industriale, non giä perche non si possano trattare nelle otii-
cine, ma perche il loro valore e assorbito dalle spese di trasporto dai porti
della Sardegna alle fonderie estere. Si comprende quindi la convenienza di
torrefare le calamine poco rieche prima di esportarle.
Per completare le indicazioni sopra dato, presentiamo piü sotto diversi
quadri rappresentanti la produzione delle miniere di piombo e zinco in Sar
degna desunti dalla Relazione, che il deputato Quintino Sella presentava alla
Camera, a nome della Commissione parlamentare d’inchiesta, sulle condi-
zioni dell’industria mineraria nell’isola di Sardegna, nella tornata del 3 mag-
gio 1871.