IADÜSTKU MINERARIA. 2g
Osserviamo che importiamo il piombo in pani o laminato, o battuto,
od in lubi, lo zinco in masse e lo zinco laminato, mancando da noi afliitto
le oflicine in cui dal minerale si fabbrichi lo zinco. La piccola oflicina di
Auronzo e oggidi inoperosa. Potremmo aumentare la nostra produzione in
piombo ed estenderne la lavorazione senza gravi difficolta: abbiamo giä fab-
briche di tubi a Milano, a Napoli ed a Torino. Piü difficile e invece I’impäanto
di oflicine pal trattamento dello zinco in paese per la maggior quantitä com-
bustibile occorrente pel trattamento e per la grave concorrenza che ci fa-
rebbero le potentissime fabbriche del Belgio, dell’Inghilterra e della Prussia
Re nana. Pure in localitä opportune pei minerali e combustibili e coi forni
Siemens potrebbe tuttavia esservi tornaconto a fondere detto minerale in
paese.
L’esportazione nostra di oggetti lavorati e naturalmente nulla o pressoche
nulla. Si esportano invece quantitä notevoli di rottami di piombo e di zinco.
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»liniere. Si trae tale metallo quasi esclusivamente da piriti di ferro
aurifere nelle valli del Piemonte che si diramano dal Monte Rosa, come la
valle Anzasca, la valle di Antigorio, la valle Toppa, la valle Antrona, e se
ne traeva pure in passato dalle miniere di Alagna in Yalsesia.
Si ha attorno al Monte del Rosa una serie di filoni paralleli di andamento
regolare, intercalati nelle quarziti micacee passanti generalmente allo gneis.
La pirite di ferro vi e accompagnata da mispichel, calcopirite, galena,
blenda e rame grigio; contiene l’oro ditfuso nella massa in una proporzione
che risulta quasi sempre in ragione inversa dello spessore delle cosi dette
spade.
L degna di speciale considerazione la disposizione del minerale aurifero
nei filoni delle Alpi piemontesi: detto minerale si trova sempre o al riposo
od al cadente del filone e costituisce giacimenti a forma di scapolari, detti
sul luogo spade: sono lenti esilissime tra il filone, che e di quarzo, e la roccia
incassante, le quali si succedono le une alle altre con frequenti interruzioni.
Molti ritengono che l’oro sia sparso alla stato nalivo nella massa dei filoni.
I minatori di valle Anzasca credono che il minerale sia tanto piü aurifero
quanto piü sono amorfi i solfuri metallici che lo costituiscono; talche la pre-
senza di cubi di pirite o di galena e indizio di sterilitä. Se l’oro si trova nei
quarzo, com«? a valle Toppa, questo quarzo ha l’aspetto latteo: il quarzo tra-
sparente e sterile.
L’oro nativo accompagna talora anche il minerale di rame come si e ri-
scontrato a Sestri Levante (Liguria) ed a Ollomont (valle d’Aosta); ma si e
pur riconosciuto in questi due casi che I’ oro trovavasi in masse isolate non
suscettibili di dar luogo ad una coltivazione durevole.
Altro gruppo aurifero e quello della valle del Corsente, ove si ha in
filoni il quarzo aurifero.