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Volltext: Relazioni dei giurati italiani sulla Esposizione Universale di Vienna del 1873: Fascicolo 8, Gruppo I: Industria mineraria in Italia. - Industria del ferro In Italia. - Montanistica e fucine

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Siamo quindi costreüi ad importarne per provvedere ai bisogni delle no- 
stre industrie manufattrici, e mano mano che esse prendono ineremento, cresce 
Timportazione di litantrace; Ia quäle da 390,000 tonnellate neH803, sali a 434.000 
nel 1865. Dopo l’annessione del Veneto abbiamo le cifre di 519,000 tonnel 
late nel 4867, laddove nel 1872 quest’ importazione sali a 1,037,409 tonnellate 
pel valore di 51,870,450 di cui siamo tributarii in gran parte all’Inghilterra. 
II raddoppiamento delle nostre importazioni in litantrace dal 1867 al 1872 
si spiega coH’auinento dell’operositä industriale intervenuto nel nostro paese 
come pure collo svolgimento del traflico sulle ferrovie italiane. 
Difettando di litantrace, abbiamo in cambio giaciture di lignite, la cui 
coltivazione va progredendo, quantunque molto lentamente, subordinata co- 
m’e alla necessitä del consumo in localitä vicine. 
Vuolsi osservare inoltre che le nostre industrie richiedono il combustibile 
in minor copia di quanto non occorra all’ cstero, poiche la configurazione 
della penisola e tale da permetterci l’impiego di forze idrauliche; il quäle 
vantaggio non e dato in eguale misura agli stranieri. 
Aatradti, — Le antraciti si coltivano nella valle d’Aosta. Chi s’avvia 
da La Thuile verso il piccolo San Bernardo puö vedere la successione delle 
rocce che costituiscono in quella parte la giogaia alpina. Dapprima si scor- 
gono banclii calcari di considerevole potenza che forse corrispondono al cosi 
detto calcare carbonifero; su questi riposa una puddinga e poi succedonsi 
immensi banclii di scisti üssili fra i quali sono interposti parecchi strati di 
antracite. 
Se ne possono osservare tre ben distinti, di potenza compresa fra met. 0,50 
e met. 1,50: la loro regolaritä e l’estensione considerevole per cui e dato 
di constatarne la esistenza non lascerebbero dubbio sulla loro importanza 
qualora vi fosse mezzo di trarne partito sul luogo. 
L’antracite della Thuile e di qualitä eguale a quella che escavasi in Sa- 
voia; contiene generalmente da 2i a 23 per ccnto di ceneri: alcuni banclii 
sono di qualitä piü scadente e danno al saggio chimico perfino 30 per cento 
di ceneri. 
L’uso delTantracite e tuttora limitato al riscaldamento domestico ed alla 
cottura della calce. L’escavazione annua sali nel 1872 a 2000 tonnellate pel 
valore di L. 20,000 procedenti dalle 3 sole miniere finora esercitate 
Otautraci, —Si ha pure una miniera di litantrace situata a 70 chilo- 
metri da Udine lungo la strada che unisce Rigolato con Tolmezzo; essa ha 
per oggetto uno strato dello spessore medio di metri 0,90 interposto nella 
parte inferiore della formazione triassica; il litantrace e alquanto friabilej ha 
un potere calorifero di 6,310 caloric, il che corrisponde ad un carbon fossile 
di qualitä niediocre, ma sulficiente per tutti gli usi della metallurgia; la car- 
bonizzazione produce un coke di qualitä discreta. L’escavazione della giaci- 
tura si presenta assai facile, inclinando lo strato di 38° sulT orizzonte ed 
essendo il medesimo separato dai banclii calcari del cadente per mezzo di uno 
straticello argilloso di metri 0,30 di spessore. Il riposo e pur costituito da 
roccie calcari 
I lavori eseguili nella miniera comprendono tre piani di escavazione cor-
	        
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