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Volltext: Relazioni dei giurati italiani sulla Esposizione Universale di Vienna del 1873: Fascicolo 8, Gruppo I: Industria mineraria in Italia. - Industria del ferro In Italia. - Montanistica e fucine

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INDUSTRIA MINERARU. 
valore di 36,800 lire. Questa lignite alimenta alcune delle macchine a vapore 
fisse delle miniere metalliche situate nel circondario di Iglesias. Lo spessore 
del banco di Fontanamare sorpassa 4 metro. 
Altri banehi di spessore da 70 a 80 eentimetri esistono pure nel bacino 
di Gonnesa, ma non furono peranco oggetto di regolare coltivazione. 
Cadibona. ■— E questa fra le piü importanti miniere di lignite rispetto 
all® produzione degli anni scorsi. Essa ebbe per oggetto l’escavazione di un 
bacino di lignite picea di formazione lacustre interposto nel miocene. Ne venne 
intrapresa la coltivazione fino dal 4840, e da quel tempo a tutto il 4863 si 
erano estiatte 442,000 tonnellate di combustibile. La escavazione del 4872 e 
stata di 5,700 tonnellate pel valore di lire 75,000. Si sperava ultimamente 
di scoprire un nuovo strato di combustibile; il che riporrebbe la miniera in 
buone condizioni, essendo quasi esaurito l’altro strato in coltivazione. 
ISucelo e Bagnasco. — Queste miniere furono piü coltivate in passalo 
che non oggidi: in fatti la miniera di Bagnasco ha sospeso i lavori, e quella 
di Nuceto produce annualmente 4,770 tonnellate pel valore di lire 47,700 
I banehi di lignite che vi si coltivano sono interposli nel miocene e con- 
tengono fossili lacustri, il che sembra indicare un’ estensione limitata dei ba- 
cini lignitiferi. Il banco di Nuceto presenta una potenza di circa 4 metro 
quello di Bagnasco metri 0,60. 
Quando sara in esercizio la ferrovia di Savona, queste miniere si trove- 
ranno in condizioni migliori, mentre oggi distano 40 chilometri circa dalla 
Stazione ferroviaria piü vicina, quella cioe di Fossano. Forse allora la colti 
vazione poträ essere ripresa con protitto, sc pure non ne verranno prima 
sfruttati i giacimenti. r 
Puli e T aldagno. — Anche il bacino lignitifero di Valdagno, come quello 
di Monte Massi, appartiene al terreno eocenico; esso giace nella provincia di 
Vicenza nella Valle dell’Agno; la miniera e stata acquistata dal senatore Ales- 
sandro Rossi, il quäle la coltiva essenzialmente per alimentäre i suoi lanifiei 
di Schio. Gli strati di lignite sono otto, ma cinque soli vennero finora esca- 
vati; la potenza complessiva degli strati misura 9 metri. Vi hanno inoltre tre 
strati di scisti bituminosi della complessiva potenza di 5 metri. Il bacino ha 
la forma di una conca di sezione elittica. Gli strati di lignite presentemente 
in lavorazione sono tre, della potenza rispettiva di met. 4,50 pei due primi, 
c di metri 0. 70 pel terzo. Il potere calorifieo di tale lignite e di 4.000 calo- 
rie, la metä circa di quello del miglior carbon 'fossile inglese. La produzione 
di questa miniera dal 4843 (tempo in cui si fecero i primi lavori) in poi, 
ascese a circa 200,000 tonnellate. La quantitä di lignite tuttora disponibile 
si calcola di oltre 500,000 tonnellate; la produzione del 4872 fu di circa 
45,000 tonnellate di lignite, e 3,500 di scisto bituminoso. 
La lignite si vende in media 42 lire la tonnellata, lo scisto 5 lire alla 
miniera stessa, onde il valor totale della produzione fu di circa 200,000 lire. 
Impiegansi 200 lavoranti in questa miniera. 
A Monteviale, a Montespigolo ed a Zovencedo nel Vicentino si fecero pure 
esplorazioni importanti sopra giaciture di lignite di qualitä simile a quella 
di Puli, ma di formazione piü recente; perü l’esito non corrispose alle spe- 
ranze che si erano concepite. 
Esposizione Univcrs. 1873 — Gnippo I. 3
	        
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