INDUSTRIA MINERARIA. 37
Altipiani alpini. — La torba piü pura e quella che si forma nelle eon •
valli elevate delle Alpi. Le depressioni del suolo non colmate dai detriti roe-
ciosi per essere nieno esposte ai dirupamenti e troppo vicine alle sorgenti
dei torrenti per raccoglierne le torbide, sono la sede d’una vegetazione palu-
stre, che col volger dei secoli vi produsse bacini torbosi.
Cosi vediamo in valle Camonica, a Mompiano, sopra Vezza, al passo del
Tonale, all’Aprica, estese torbiere, delle quali non si trae 1’utile che si po-
trebbe, attesa la loro poco felice ubicazione. In valle d’Aosta, alle Barmette
sul piccolo San Bernardo; in Valtellina, sopra Bormio, vi sono torbiere di
una certa importanza.
Accenneremo ancora la torbiera di Fiave nel Trentino, tra Riva e Tione,
la cui estensione e di circa 200 ettari, e che da torba di ottima qualitä.
Conviene avvertire come tra noi non siensi ancora studiati quanto dovreb -
besi i bacini torbosi, e come sopratutto lo stesso nostro apprezzamento non
ne dia che un’ idea imperfettissima.
La produzione complessiva di torba in Italia e stata pel 1872 di 90,000
tonnellate circa, pel valore di lire 1,500,000.
Pctroll e bituini. — II versante degli Apennini che piega verso la
valle del Po, dalla Staffora al Reno, presenta una striscia di terreno impre-
gnato di petrolio, il quäle ora si manifesta allo stato liquido nelle marne e
nelle arenarie del miocene superiore e del pliocene inferiore, ora emana allo
stato gassoso e si spande nell’atmosfera.
I terreni ardenti di Yelleia nel Piacentino, le salse di Nirano nel Mode
nese e le numerose salse che riscontransi nel Parmigiano e nel Piacentino,
dalle quali emanano carburi d’ idrogeno gassosi, misti ad acqua salata, attra-
verso strati di marna, attestano che quelle formazioni di epoca pliocenica,
sono rieche di siffatti carburi. Le emanazioni gassose sono cosi potenti, che
in qualche caso si sono perfino impiegate ad alimentäre fornaci da calce.
Piü a mezzodi, nella valle del Pescara, riscontransi altri terreni bitumi
nosi, in cui havvi maggior copia di petroli densi e di asfalti: ma la qualitä
dei primi e molto inferiore a quella dei petroli dell’Emilia. Sul declivio
opposto verso il Tirreno, cioe nel circondario di Gaeta, si scorge il prolun-
gamento dei terreni bituminosi della valle del Pescara. Questi bitumi giacciono
fra le argille mioceniche ed il calcare nummulitico.
Rivanazzano (Voghera). — La societä Molo e Zolesi ha aperti nella pic-
cola valle denominata Rile dell’Olio due pozzi trivellati meccanicamente, dai
quali esce acqua salata mista a petrolio. La produzione giornaliera media fu
anni sono, di 30 litri d’olio di discreta qualitä.
Neviano de’ Rossi. — Da tempo remoto esistono nella localitä anzidetta
molti pozzi scavati coi mezzi ordinarii, e dai quali si estrae periodicamente
il petrolio che viene a galla sulle acque salate raccolte al fondo dei pozzi
stessi. La quantitä d’olio ricavata annualmente e di circa 6,000 litri.
Quest’olio, di ottima qualitä, si vende per usi speciali al prezzo di I lira
al litro.
Val di Taro. — Yi sono pozzi appartenenti alla ditta Mayo e Botta, aperti
nel 1868, i quali danno una quantitä media di II litri al giorno di petrolio di