INDUSTRIE MINERARIA.
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Zolib
La produzione dello zolfo nel 1872 fu di circa tonn. 221,000 per il valore di
L. 26,120,000. II valore di tale produzione supera di gran lunga quello delle
altre sostanze minerali italiane ed il quantitativo in tonnellate e solo inferiore
a quello del sal marino.
La produzione degli zolfi e in Italia ripartita in tre regioni, la Romagna,
il Napoletano (Avellino) e la Sicilia.
Solfarc <H Remagna. — La produzione della Romagna raggiunge solo
la decima parte di quella della Sicilia, e quella del Napoletano la quarante-
sima parte. In Romagna le miniere dello zolfo attive nel 1872 erano 47 ri-
partite in 2 gruppi; quello del Cesenate e Forlivese e quello di Montefeltro.
I terreni in cui e conipresa la formazione sulfurea sono costituiti da ar-
gille e marne di epoca miocenica. Il minerale di zolfo e generalmente un cal-
care marnoso sparso di zolfo, che forma;uno strato regolare, come in Romagna
oppure ammassi informi, come nel Napoletano. La formazione sulfurea e ca-
ratterizzata dai gessi, i quali in alcuni siti sono estesissimi. Lo zolfo si trova
nel calcare o nella marna disseminato in nidi o venule ordinariamente allo
stato amorfo ed un po’annerito dal bitume; qualche volta trovasi anche cri-
stallizzato come a Perticara. Lo strato di minerale si mantiene di potenza
variabile fra metri 1 e metri 2, 50. La ricchezza varia per lo piü da 8 a 16
per cento.
Le miniere piü importanti di questa regione sono quelle di Perticara, Ma~
razzana, San Lorenzo in Zolfinelli nell’Urbinate e Ie Roratelle, Formignano
e Piajo nel Cesenate. In queste miniere l’estrazione vien fatta ordinariamente
con macchine a vapore. La prima supera Ie altre per lo sviluppo dei Iavori:
le Boratelle primeggiano invece per entitä di produzione. — V’hanno poi
numerose esplorazioni sulla costa adriatiea fin presso Ancona, occorrendovi
frequenti indizi di giaciture solfuree.
La separazione dello zolfo dalla matrice si opera mediante il processo di
sublimazione e successiva fusione, sottoponendo il minerale al riscaldamento
in calcaroni od in pignatte di ferro entro appositi forni. Per lo piü si fa uso
dei calcaroni, potendosi nei medesimi trattar molto minerale e far uso del
calore prodotto dalla combustione d’una parte dello zolfo stesso. Coi calca
roni si ottiene sempre uno zolfo nero che deve essere ulteriormente raffinato;
coi forni a pignatte, detti doppioni, si ha un prodotto piü puro. Perö l’alto
prezzo del combustibile ha fatto abbandonare quasi dappertutto il sistema
dei doppioni.
I calcaroni sono forni di forma cilindrica a sezione circolare od ellittica
aperti alla sommitä e troncati in basso da un piano inclinato verso la parte
anteriore ove trovasi il foro di scolo. Variano nella capacitä; se ne fanno da
1,700 a 5500 quintali di carica. La durata delle Campagne di questi forni,
corapreso il tempo pel carico e scarico, e di tre mesi. Tale sistema e semplice
ma da luogo a perdite di buona parte dello zolfo.