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Volltext: Relazioni dei giurati italiani sulla Esposizione Universale di Vienna del 1873: Fascicolo 8, Gruppo I: Industria mineraria in Italia. - Industria del ferro In Italia. - Montanistica e fucine

IINDUSTRIA JHINERARIA. 47 
indipendentemente dallo zolfo, se se ne eccettua forse l’estrazione del solfato 
di soda dalle acque del mare, col metodo del signor Balard. 0) 
« AI prezzo attuale dello zolfo sarebbe possibile fabbricare in ltalia l’acido 
solforico, non il solfato e molto meno il carbonato di soda; colla sperata 
diminuzione nel prezzo, il solfato di soda indigeno potrebbe forse sostenere 
la concorrenza dei solfati esteri, mentre quasi impossibile ciö sarebbe pel 
carbonato, stante la grande quantitä di combustibile che esige la sua fabbri- 
cazione. Ciö posto, e ritenuto che il consumo d’acido solforico e di solfato di 
soda nelle altre industrie italiane e minimo, in confronto della quantitä che 
sarebbe assorbita dalla fabbricazione del carbonato, non pare che Ie manifat- 
ture di prodotti chimici possano prendere in ltalia una grande importanza. » 
Saline. 
La sostanza minerale che yiene prodotta in maggior copia presso noi e 
di cui si fa commercio di esportazione con pressoche tutti i paesi d’ Eu 
ropa non che coli’America e colle Indie, si e il sale comune. L’ltalia ab- 
bonda in questo genere di prima necessitä che viene prodotto e dalle saline 
marittime di Cagliari, Trapani, Barletta, Comaeehio, Portoferraio, Corneto ed 
Ostia, e dalle sorgenti saline di Volterra in Toscana e di Salsomaggiore nel 
Parmigiano, e dalle miniere di salgemma della Calabria e della Sicilia. 
Delle saline marittime la piü importante e quella di Cagliari in Sarde- 
gna, di proprietä demaniale. Evvi pure in Sardegna altra salina di minor im 
portanza a Carloforte. Seguono poi per entitä di produzione quelle di Trapani 
in numero di 31, di Marsala in numero di 5 e di Burano nel Yeueto. Altre minori 
sono quelle di Augusta e Noto in provincia di Siracusa, di Corneto ed Ostia 
nella provincia di Roma e sopratutto il gruppo delle saline di Cervia in 
provincia di Ravenna costituenti un ragguardevole stabilimento da cui trae 
sostentamento l’intera popolazione di Cervia. L’estrazione del sale si fa in 
tutte queste saline coi noti antichissimi metodi di graduazione. 
Delle sorgenti saline due sole sono esercitate. Una e quella demaniale 
di Salsomaggiore presso Parma in cui 1’ acqua salsa e estratta per mezzo 
di 7 pozzi che ne somministrano giornalmente 300 ettolitri a 43° di sal- 
sedine. Tali acque si fanno evaporare in caldaie riscaldate con fuoco ap- 
posito. Le acque madri salso-jodiche-bromiche alimentano uno stabilimento 
balneario. L’altra e quella di Volterra, pure di proprietä dello Stato, affit- 
tate ad una societä cui viene corrisposto un certo canone per ogni quintale di 
sale asciutto fabbricato. Le acque aventi in media 20 gradi di salsedine si 
estraggono mediante meccanismi da sei pozzi che ne possono somministrare 
3000 ettolitri al giorno. Per la loro evaporazione si usano pure caldaie a 
fuoco. 
Finalmente fra le saline di salgemma si hanno solo in esereizio quella di 
Lungro in Calabria Citeriore, quelle di Cattolica, Cianciana e Recalmuto in 
(i) II metoJo Solvay premiato col Diploma d’onore alla Esposizione cli Vienna, del quäle si fa 
cenno a pag. 51, sembra avere molto maggiore importanza che non quello Balard.
	        
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