GRUPPO I.
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eoke, e 17,000 tonnellate circa d’acque ammoniacali, tenendo hnpiegati 1,920
operai. II valore eomplessivo di tali prodotti ammonta a 19,109,735 lire,
mentre il solo valore del gaz prodotto e di circa 13,600,000 lire.
Mariui < 1) , pietre da costriizione diverse
e terre.
Importantissima fra le produzioni minerarie d’Italia, si e quella delle
cave delle Alpi Apuane, cioe delle valli di Carrara, Massa e Serravezza che,
oltre al fornire tutta Italia di marmi di ornamento e statuario, ne provve-
dono le principali piazze del mondo.
II deposito calcareo cui appartengono i marmi, si estende su d’una grande
zona nel scnso della catena dei monti Apuani. Dal Pizzo d’Uccello e dal Sa-
gro, esso scende ai monti di Carrara, che ne sono interamente formatij passa,
assottigliandosi, al lato destro della valle del Frigido, ed alla sua parte su-
pariore, continua per la Tamhura, il Sella, il Yestito, si sviluppa di nuovo
all’Altissimo, si restringe al Corchia; dalla crina di questi monti scende da
un lato nel territorio di Yagli ed in Val d’Arni, riprendendo in questa il
suo sviluppo, e dall’altra si getta sulla sinistra della valle del Frigido e nella
valle della Versilia. Questa grande formazione calcarea presenta qualche inter-
ruzione verso i lembi, di modo che si hunno alcune masse quasi distaccate, ed
altre completamente isolate come al Saineto nel Massese, alla Cappella, a
Trambisera nel Serravezzino.
Il calcare cristallino riposa sovra un terreno scistoso, composto in gran
parte di scisti talcosi e micacei, ed e sottostante ad altri scisti di varie sorta,
talcosi, ardesiaci, accompagnati o coperti in alcuni luoghi da anageniti e
quarziti. Questi scisti sottostanno ad un calcare grigio, cavernoso. Si trovano
anche banchi di scisti intercalati nel calcare cristallino.
I geologi non sono d’accordo nello assegnare al marmo di Carrara il suo
posto nella classificazione generale dei terrcni. Qualcuno lo riferi al trias,
altri lo pose nel lias; il Coquand ed il Cocchi lo comprendono nei terreni
paleozoici. Il Cocchi lo riferisce al carbonifero inferiore, senza cscludere che
possa far parte del devonico.
I marmi si dividono in tre classi principali, in bianchi, bardigli, mischi
e brecce. I bianchi si distinguono poi in statuarii, bianco-chiari, venati, ed
in bardigli, in fioriti, turchini o cupi e comuni. Ciascuna sorte inoltre si sud-
divide in diverse qualitä.
Le rinomate cave di Crestola, Poggio Silvestro, del Zampone, di Betogli,
della Mossa, di Carpevola, ecc., nel Carrarese, forniscono svariate qualitä di
statuario.
(1) Le notizie sui marmi.sono state ricavate da una monografia dell’ing. F'abri pubblicata nel-
’anno 1S73, non ehe dai lavori del prol. Magenta su questa materia.