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Volltext: Relazioni dei giurati italiani sulla Esposizione Universale di Vienna del 1873: Fascicolo 8, Gruppo I: Industria mineraria in Italia. - Industria del ferro In Italia. - Montanistica e fucine

00 GRUPPO I. 
Sono ])oi da ricordare nella provincia di Lueca il marmo nero di Pesca- 
gHa in val di Serchio, illustrato dal prof. Paolo Savi, nonche il rosso mat 
tone e il nero venato di Monsummano i quali vennero usati nella decorazione 
della cattedrale di Firenze e del Campanile di Giotto. 
Dalle provincie di Siena e di Pisa provengono i piü pregevoli de’ nostri 
alabastri. Cosi nel comune di Montalcino, nella localitä detta Castelnuovo 
dell Abate. esistono alabastri orientali translucidi e suscettibili di un bei pnli- 
mento che furono molto ricercati per uso ornamentale, specialmente nei se- 
coh scorsi, in grazia delle accennate proprietä, nonche della varietä e vivacitä 
delle zone colorate. Questi alabastri si ritrovano pure nel comune di Sovi- 
ciUe dove le cave attive possono darne massi di 1 metro cubo. Attualmente 
perö il loro impiego e assai diminuito, sebbene i trasporti siano diventat? 
molto piü facili e meno costosi che per l’addietro. 
Nel Yolterrano abbondano gli alabastri comuni che, lavorati sotto varie 
forme, fanno oggetto di un commercio mondiale. — La sede principale di si 
mile lavorazione e l’antica cittä di Yolterra, che sta in mezzo alle cave. Tut- 
tavia una parte della materia prima si trasporta anche per le successive la- 
vorazioni, o in altre provincie del Regno (sopratutto in Toscana) o all’estem 
Gli alabastri detti orientali constano di carbonato calcareo concrezionato, 
e quelli di Yolterra sono composti di solfato, cosicche mentre i primi si ta- 
gliano e si puliscouo come tulti i marmi, gli altri si segano e si lavorano al 
tornio come il legno. - Gli alabastri di Volterra si trovano in arnioni che 
non sorpassano generalmente un metro e mezzo di diametro entro le ar-ille 
gessifere. Ve ne sono di due qualitä, hianchi e colorati. I piü pregiati srnno 
quelli hianchi e quelli varicolori conosciuti sotto il nome di agatati, che pro 
vengono in massima parte dai comuni di Castellina Marittima e di Pomaia 
La differenza di colorazione e di tessitura delle numerose varietä di ala- 
bastro permette di coslruire con essi un gran numero di oggetti d’ornamento 
come vasi, colonnette, tavole, ecc. ora adoperando isolatamente una determi- 
nata qualitä, ora connettendola con altre e specialmente coll’alabastro candido. 
Gran parte della popolazione volterrana attende a tali Iavori che servono 
pnncipalmente alla esportazione. Le cave del Volterrano sono circa -15, non 
tutte perö in esercizio. Il prodotto annuo delle cave della Castellina si calcola 
di 4,000 quintali di alabastro candido o appena giallognolo, che si vende a 
lire 15 il quintale. — Le fabbriche di oggetti lavorati sono 38 con 323 lavo- 
ranti. 
I\el 4874, 1 esportazione da Livorno degli alabastri greggi (coinpresi quelli 
candidi e statuari della Castellina) sali a quintali 7,376 e quella de’ lavorati ‘ 
ad un valore di lire 584,010. 
Abbondano in Toscana anche le cosi dette pietre dure, cioe le pietre si- 
licee o siiicizzate di colori variati e vivacissimi, impiegate principalmente nella 
regia manifattura di mosaici in pietre dure di Firenze. — Le pietre dure 
toscane sono calcedonii, agale, corniole, diaspri, selci, ciottoli d’Arno, ecc. Le 
pnme tre sostanze provengono per la massima parte dal Volterrano c pre- 
cisamente dai poggi di Monterufoli. - Le corniole sono parimente proprie 
e tcrritorio di Scrra^ezza e di Lustignano. — I diaspri sanguigni e venati
	        
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