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tuttavia le brecce e le Iumachelle suscettibili di una bella levigatura, Ie quali
costano presso le cave da lire 25 a 40 il metro cubo.
Nelle provincie di Parma e Piacenza vi sono cave di marmo di belle e
varie specie, fra cui una da poco riattivata di bigio chiaro nel comune di
Calestano. Nella provincia di Piacenza trovansi anche roece ornamentali
d’origine eruttiva, nonche pieti’e calcari e diaspri di qualche pregio, ma il
cattivo stato delle strade montuose e la difficolta delle comunicazioni colla
pianura distolgono gli industriali dal farne ricerea e rendono preferibile per
i consumatori il valersi dei marmi e delle pietre da taglio ricavati dalle
cave lombarde. Le rocce suscettibili di servire ad usi ornamentali trovansi
anche nelle provincie di Modena e Reggio d’Emilia, specialmente nei comuni
di Pavullo, Villa Minozzo e Scandiano. In questi Ultimi abbonda un calcare
dendritico che viene ulilizzato in varia guisa nei lavori decorativi.
Nel Bolognese piü che i marmi dominano, benche non utilizzate, le rocce
di carattere serpentinoso. Le pregiate qualitä di ofiealce, eufotide, oligoclasite
ed ofisilice recentemente segnalate dal prof. Bombicci nelFAppennino bolo-
gnese, come pure i diaspri agatati che si trovano in vicinanza delle forma-
zioni ofiolitiche potrebbero fare oggetto di numerose applicazioni artistiche
ed industriali qualora venissero convenientemente utilizzate.
I marmi e le altre pietre di ornamento sono in discreta abbondanza nelle
Marche, nelle Romagne e nell’Umbria.La provincia d’Ancona potrebbe sup-
plire colle buone pietre da taglio che possiede a quelle che le arrivano per
mare dalF Istria. Nei comuni di Genga e di Candino entro il terreno creta-
ceo trovansi marmi bianchi e rossi, i quali stante il poco spessore dei loro
strati (12 a 50 centim.) possono utilizzarsi nelle scale e ne’pavimenti. Non
meno pregevoli sono il Marmorone di Arcevia, l’alabastro cotognino di Fras-
sassi nel comune di Fabriano ed altri materiali che per brevitä si omettono.
Nel comune di Acquasanta, provincia di Ascoli Piceno vi sono calcari
alabastrini atti a formare impiallacciature, piani di tavolini ed oggetti di-
versi. Tra Acquasanta ed Ascoli vi sono potenti banchi di pietra rossa e
bianca piuttosto dura ma lavorabile colle seghe, suscettibile di servire per
pavimenti, lastre da tavolino, ecc. Finalmente possono citarsi nelle Marche
fra i materiali d’ornamento ii marmo bianco venato di Cingoii, il broccatello
di Pioraco, il paonazzetto di Bolognola e il mandorlato di Visso, tutti nel
circondario di Camerino.
Nell’ Umbria, i marmi piü pregiati sono quelli di Monte Subasio e Monte
Malbe ne’ comuni di Ellera ed Assisi, i quali assumono vari colori secondo
le localita e si presentano in strati variabili da 30 centim. ad 1 metro di gros-
sezza. Questi marmi si vendono ordinariamente sgrossati al prezzo di 75 lire il
metro cubo. A non grande distanza da Orvieto trovansi marmi rossi e verdi che
vennero adoperati come materiali da ornamento in quella famosa cattedrale.
« Non meno abbondanti che nella provincia dell’Umbria sono i marmi e le
altre pietre decorative nella provincia di Roma, dove gli imperatori ed i papi
ne incoraggiarono sempre le ricerche e l’escavazione, cominciando da Augusto
il quäle si gloriava di aver trovato Roma di mattoni e di volerla lasciare di
marmo. Fra i marmi della provincia romana i piü conosciuli, benche tro-