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Volltext: Relazioni dei giurati italiani sulla Esposizione Universale di Vienna del 1873: Fascicolo 8, Gruppo I: Industria mineraria in Italia. - Industria del ferro In Italia. - Montanistica e fucine

MDÜSTRIA JUM'RAÜIA. 
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vinsi meno in commercio adesso che per l’addietro, sono il cottanello dei 
Monti Sabini che servi a fare niolte colonne in S. Pietro ed in altre chiese, 
la breccia corallina di Cori, e parecchi altri di cui sono piü particolarmente 
ricchi i territori di Subiaco, Terracina, Yiterbo, Monticelli, ecc. Anche di ala- 
hastro vi sono cave abbondanti nella provincia di Roma, specialmente presso 
Subiaco, Tivoli, Sezze e Terracina, ma pel momento esse danno luogo ad un 
commercio di pochissima importanza. 
Le provincie napoletane oflrono una numerosa raccolta di marmi. Nel 
Gran Sasso d’Italia, provincia di Teramo, e specialmente ne’comuni d’Isola 
e di Bacucco, esistono potenti strati di marmi colorati, nonche bianchi sac- 
caroidi analoghi a quelli delle Alpi Apuane. Nella montagna detta di Casa- 
maina, territorio di Lucoli, provincia d’Aquila, vi sono grossi banchi di 
marmi brecciati che servirono ad uso ornamentale negli antichi edifizi 
d’Aquila e che, attualmehte abbandonati per mancanza di strade, potranno 
forse riattivarsi con profitto dopo Tapertura del tronco ferroviario Aquila- 
Rieti. Lo stesso dicasi del marmo rosso di Torrimparte, delle lumachelle 
di Scontrone e di parecchi altri marmi esistenti nella stessa provincia. Gli 
studi istituiti recentemente sui materiali da costruzione per cura delle Ginnte 
speciali nominale in ogni provincia, hanno messo in evidenza la presenza 
di marmi pregevolissimi nellc provincie di Chieti e di Foggia. I comuni che 
ne abbondano maggiormente sono: nella prima di dette provincie, quelli di 
Taranto, Lettopalena, Lama, Palena, Torrieella Peligna, Fara S. Martino, e 
nella seconda quelli di S. Marco in Lamis, S. Giovanni Rotondo ed Aprieena, 
■su! versante occidentale e meridionale del Gargano. 
Ne sono da dimenticarsi i marmi bigi di Cerrino, Arienzo e Nola, ii marmo 
maiolica di Pastena, le belle varietä di alabastri della provincia di Caserta, 
il marmo brecciato di S. Marco de’ Cavoti, e quelli di Solopaca, Casalduni 
e Benevento nella provincia di questo nome, le lumachelle di Eboli in pro 
vincia di Salerno, i marmi di Monte Alpe nel comune di Latronico, provin 
cia di Potenza, finalmente alcune varieta piü o meno pregevoli della pro 
vincia di Lecce. 
Anche la Siciiia e ricca di marmi. Ye ne sono numeroso cave nella 
provincia di Messina, specialmente nel comune di Taormina, dal quäle i 
marmi si esportano giä segati per farne commercio a Messina, Catania, Si- 
racusa, Note, Reggio di Calabria, Scilla ed altri punti. — I prezzi di questi 
marmi alla stazione di Giardini variano da lire 22 a lire 36 il metro qua- 
drato, secondoche si adoperano per pavimenti o per zoccolature. Se vengono 
adoperati per gradini costano, resi alla stazione, lire 11. 50 il metro lineare. 
Nella provincia di Palermo, e specialmente ne’comuni di Lercara, Roccapa- 
lumba, Sciara e Castronuovo, esistono ealcari compatti di cui si fa grande 
uso in opere di coronamento. Alcune delle colonne della Reggia di Caserta 
sono del calcare di Castronuovo. 
Altre ptetrc täii costruzione. — Se dai marmi facciamo passaggio 
alle altre pietre da costruzione piü importanti, dobbiamo segnalarc princi- 
palmente, nel Piemonte, le famose cave di granito o migliarolo bianco di 
Monte Orfano, e di granito rosso di Baveno, capaci di somministrare massi
	        
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