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Volltext: Relazioni dei giurati italiani sulla Esposizione Universale di Vienna del 1873: Fascicolo 8, Gruppo I: Industria mineraria in Italia. - Industria del ferro In Italia. - Montanistica e fucine

GRUPI’O I. 
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Grafite c talco. — Come materiali speciali diversi da quelli usati per 
le costruzioni possiamo accennare al talco ed alla grafite escavati in Pie- 
monte, nel circondario di Pinerolo, il primo nei eoinuni di Pragelato, Roure, 
Maniglia e Praly, per la quantitä di 4,200 tonnellate circa e pel valore di 
316,000 lire; la grafite, nei comuni di S. Germano Chisone, Pramollo, Briche- 
rasio, escavata nella quantitä di -1,100 tonnellate per un valore di 44,000 
lire circa. 
Dette sostanze vengono macinate e stacciate prima di esser messe in com- 
mercio. II talco e adoperato per facilitare l’introduzione degli indumenti, 
per la fabbricazione del belletto, per dar corpo e peso alla pasta per carta. 
Si vende lire 7. 50 al quintale. La grafite e vendnta a lire 4. Entrambe que- 
ste sostanze vengono in gran parte esportate. 
imianto. — Da pochi anni, nella valle Malenco, che si dirama dalla 
Valtellina, si escava l’amianto in fibre lunghe talvolta fino a metri 0.50 e 
flesssibili, vale a dire tali da servire come materia tessile. Questo amianto 
viene spedito a Glasgow nella quantitä di circa 50 tonnellate all’ anno. 
L’amianto di Yaltellina serve per usi tessili e per guarnitura di stantufll 
invece della stoppa. 
— I monti lombardi compresi fra la valle Brembana ed il lago 
d’ Iseo hanno il privilegio di possedere gli strati di calcare silicifero che ser- 
vono ad atlilare le falci. 
Detti strati appartengono alla parte media della formazione liassica, la 
quäle forma colle ondulazioni dei suoi strati le montagne che quasi imme- 
diatamente si incontrano risalendo le valli del Brembo e del Serio non che 
la valle Cavallina. 
Il calcare silicifero che impiegasi per far le coti, viene coltivato cogli 
stessi metodi in uso nelle miniere: la sottigliezza dei banchi e la loro incli- 
nazione hanno grande analogia cogli strati di minerali metallici. La coltiva- 
zione di questo calcare rimonta a piü secoli, ond’e che i lavori sotterranei sono 
estesissimi, talche non e raro che la estrazione della pietra si faccia per mezzo 
di gallerie di 500 e piü metri di lunghezza. 
I banchi sono quasi verticali; alcuni hanno appena una potenza di metri 
0. 10; altri invece hanno una potenza di 1 metro. I piü sottili sono quelli 
di Valseriana; gli altri appartengono alle valli Brembana e Cavallina. 
II sistema di coltivazione consiste nello spingersi avanti con una galleria 
orizzontale nella direzione del banco. All’ avanzamento di questa galleria si 
abbattono sette metri nel senso della inclinazione, in guisa che la fronte di 
lavorazione presenti sempre sette metri di altezza ed una larghezza eguale a 
quella della galleria. 
Le gallerie sono sostenute con armature di legname sulle quali si gettano 
alla rinfusa i rottami procedenti dall’escavazione dei banchi di calcare che 
racchiudono lo strato principale. 
La larghezza delle gallerie e variabile secondo la potenza del banco siii- 
cifero: lä dove questa non e che di metri 0.10, detta larghezza si mantiene 
appena sufficiente pel passaggio dei minatori, a fine di scemare la escavazione di 
pietre inutili: la cernita fatta nella eava basta sempre a somministrare sterri
	        
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