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Volltext: Relazioni dei giurati italiani sulla Esposizione Universale di Vienna del 1873: Fascicolo 8, Gruppo I: Industria mineraria in Italia. - Industria del ferro In Italia. - Montanistica e fucine

JNDUSTKIA MINERARIA. Q’J 
€ divenuta la base d’ una nuova industria chimica di giä estesissima e 
destinata a fure progressi. Viene usata nelle pitture ad olio, all’ acquerello 
e nelle pitture sulle terraglie e porcellane. Serve per la fabbricazione del 
cloruro d 1 bario col metodo Kuhlmann mediante il cloruro di man-mnese il 
quäl composto e poi la base di un grau numero di sali, tra i quali°citeremo 
il nitrato ed il carbonato di barite artificiali e specialmente il solfato di barite 
artificiale o bianco fisso e per ultimo il solfuro di bario 
Essa vendesi da 43 a 60 lire la tonnellata. La macinatura costa non niü 
di lire -1 al quintale tutto compreso. “ 
Feldspato II feldspato e una sostanza adoperata nell’arte ceramica 
ln Italia, quantunque siano comunissime Ie rocce granitiche, pure accade di 
rado di vedervi il feldspato in giaciture regolari ed abbondanti, senza miscu- 
gli daltn minerali. Le piü celebri cave sono quelle di Montorfano e di I5a- 
veno sul lago Maggiore, ma essendo il feldspato sparso accidentalmente nella 
massa gramtica non puö valersene 1’industria. 
I feldspati dei quali questa ha potuto trarre profitto sono quelli del la-o 
di Como in prossimitä al laghetto di Piona o d’Olciasca, usati specialmente 
nella nnomata fabbnca di porcellane del cav. Richard a San Cristoforo 
presso Milano. u 
Dalle analisi fatte dal prof. Antonio Kramer, risulta che il feldsmito di 
Piona contiene il 13 per cento di alcali (potassa e soda), il che lo renderebbe 
P'U , ' ,cc .° c ; pregevole di quell« di Calabria, il quäle non contiene che il 10 
od al piu 1 11 per cento di soda e sole tracce di potassa. Quel feldspato 
e pemo molto appropnato alla fabbricazione degli smalti di porcellana In 
questi Ultimi tempi ha incominciato a farne uso anche il marchese Ginori 
ne! suo celebre stabilimento di Doccia. 1 
Caolino c Cerre refrattarie. - Malgrado tntte Ie indagini fatte sino 
al giorno d oggi per la ricerca dei caolini in Italia, non sia.no ancora rie- 
suti ad emancipare dall estero, per l’acquisto di questa materia, i nostri fab- 
bncanti di terraglie fini e porcellane; vennero perö segnalati alcuni -iaci- 
Tuk’u J Ua 1 81 spei .' a poU : r ! rarre in avv,, nire qualche utile partito. 
i\ell alta Italia le cave piu produttive sono quelle di Tretli, S Orso Torr * 
belvicino e Schio nel distretto di quest’ ultimo nome. Le argille caoliniche 
sono ivi escavate per mezzo di lavori sotterranei in 43 cave, aventi in com 
plesso uno sviluppo di gallerie di circa 8 chilometri. La vendita ha Iuo<m 
presso le cave, previa una lavatura e cernita allo scopo di depurare la terra 
naturale dalle materie cterogenee al caolino. 
Una tonnellata di terra naturale rende in media mezza tonnellata di terra 
lavata. Quest’ultima si vende in ragione di 30 a 70 lire la tonnellata, secondo 
Ie varie categorie. Si adopera per la fabbricazione delle stovMie in Vicenza 
e ne v.ene inoltre esportato in Oriente. La produzione annua e di 4 000 
tonnellate circa. ’ 
In Piemonte sono conosciuti i caolini feldspaiici di Frossasco e Ie araille 
talcose di Barge, impiegate per l’addietro col quarzo di Cumiana e colla 
giobertite di Baidissero nella composizione della porcellana di Vinovo 
Esisterebbero inoltre, secondo recenti notizic, dei caolini assai puri cd in 
grande abbondanza nel territorio di Ceva e dei comuni vicini
	        
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