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Volltext: Relazioni dei giurati italiani sulla Esposizione Universale di Vienna del 1873: Fascicolo 8, Gruppo I: Industria mineraria in Italia. - Industria del ferro In Italia. - Montanistica e fucine

Lowthian Bell sulla fusione del ferro. 
In un alto forno del Cleveland, il letto di fusione, per 400 di ferro, con- 
stava di: 
fosforo zolfo 
Minerale ealeinato 240 contencnte per cento 0,522 4,052 
Carbonato calcare 60 » » 0,041 0,059 
Coke 420 » >» 0,265 4,580 
onde le maierie caricate nel forno per 400 di ferro eontenevano: 
Fosforo 4,578, zolfo 4,456. 
Le materie escite dal forno, la ghisa e le loppe, eontenevano rispettiva- 
mente: 
La ghisa: fosforo per cento 4.444 zolfo per cento 0,093 
Le scorie » » 0,098 » >» 2,633 
E siccome la quanlitä di scorie, corrispondente a 400 di ferro era di 450, 
cosi passarono in queste e furono quindi eliminati 0,147 di fosforo sopra 
4,578 non che 3,950 di zolfo sopra 4,456. In sostanza, viene dimostrato: ri- 
spetto al fosforo, che appena una decima parte puö venir eliminata, per mezzo 
della calce, nelle scorie; rispetto allo zolfo, che 88 per cento passano nelle scorie, 
40 per cento passano nei prodotti della combustione e 2 per cento restano 
nella ghisa. 
Questi risultati, cosi favorevoli per quello che riguarda la separazione dello 
zolfo dal ferro, non si possono ottenere se non adoperando la calce ed altre 
basi in tale proporzione da ottenere una scorie che contenga circa 30 per 
cento di silice. Ecco le composizioni chimiche delle scorie, ritenute come tipo, 
nel Cleveland: 
Silice 34 29 
Allumina 23 25 
Calce 40 42 
Magnesia 5 4 
99 400 
Queste scorie lipo B 3 S* non sono vitree come quelle dei nostri alti forni, 
le quali, non contenendo proporzione sufficiente di calce, non eliminano lo 
zolfo allo stato di solfuro. 
Le scorie contenenti la calce in eccesso, si scompongono sotto l’azione 
dell’acqua e degli agenti atmosferici e non hanno l’apparenza vitrea carat- 
teristica dei silicati acidi. 
Le esperienze, pure istituite nel Cleveland, sugli effetti della torrefazione 
dei minerali di ferro, dimostrano che questa operazione non serve ad elimi- 
nare lo zolfo specialmente quando esso trovasi associato a matrici basiche, 
vale a dire in presenza della calce o della magnesia. Onde, prescindendo dai 
mezzi ordinari, il nuovo sistema la cui efficaeia e dimostrata, per liberare 
il ferro dallo zolfo contenuto nei minerali e nei combustibili adoperati, con- 
siste nell’uso della calce come fondente nelle proporzioni sovra indicate.
	        
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