GRUPPO I.
Pondcnte calcar«
Combustibili.
fe4
Nell’alto fonio di Prevali (Carinzia) si trovö un maggior consumo di 43Ö
chilogrammi di combustibile per tonnellata di ghisa, quando s’impiegarono
ferri carbonati crudi in vece che torrefatti.
La calce adoperata come fondente allo stato caustico, in vece ehe allo stato
di pietra calearea, fu riconosciuta vantaggiosa al punto di vista de! risparmio
del combustibile. In fatti, il calore consumato nell’alto forno per scacciar
l’acido carbonico della calce si traduce in un raffreddamento della zona su-
periore dell’alto forno stesso, onde viene scemata la energia della riduzione
del minerale per mezzo dell’ossido di carbonio.
Si e agitata la questione dei combustibili piü convenienti nell’alto forno,
eioe se possano impiegarsi combustibili crudi in vece di combustibili ear-
bonizzati. Ultimamente l’inglese sig. Ferrie inventö un sistema merce il quäle
riscalda la parte superioCe dell’ alto forno adoperando la fiamma dei gas
derivati dall’alto forno stesso. Il riscaldo e sulficiente per ridurre allo stato
di coke il litantrace caricato nella bocca del forno. L’alto forno in cui il
signor Ferrie fece le sue prove aveva 25 metri di altezza, metri 5, SO di
diametro al ventre, 4 metri di diametro alla bocca, Due völte in croce co-
strutte neH’interno del forno a ö metri dalla bocca sostengono i muri cavi
nei quali agisce la fiamma che riscalda 1’ambiente superiore dell’alto forno.
Con questo sistema, il signor Ferrie ridusse a 1,750 chilogrammi, da 2,550
chilogrammi ch’era prima, il consumo di carbon fossile per tonnellata di
ghisa nella oflicina scozzese di Monkland. Ma sembra che la economia di
combustibile ottenuta dipenda essenzialmente dall’avere il signor Ferrie al-
zato 1’alto forno di 9 metri in confronto dei forni vecchi; poiche e stabilito
dalla esperienza che l’impiego di litantrace in vece di coke non da altro
risparmio fuorche quello che corrisponde alle spese di carbonizzazione. Ma non
e sempre possibile adoperare il litantrace crudo negli alt! forni, ed in fatti
il litantrace grasso si agglomererebbe nelle parti superiori del forno arre-
standone 1’ azione o per lo meno cagionando gravi irregolaritä di anda-
mento; e non sarebbe nemmeno conveniente adoperare litantrace crudo se
questo contenesse materie estranee, come scisti, piriti, suscettibili di esser
separate meccanicamente per mezzo di lavatura; poiche, in questo ultimo
caso, adoperando litantraci lavati per la fabbricazione del coke si ri-
sparmia la fusione di materie inerti, e quindi la fusione stessa si opera in
condizioni economiche molto piti vantaggiose. E inutile avvertire che i litan
traci lavati non potrebbero adoprarsi crudi in un alto forno, atteso il pol-
verizzamento che deve precedere la lavatura; poiche il combustibile in
polvere sarebbe trascinato in buona parte fuori del forno dalla energica cor-
rente dei gas, e poiche la parte che sfuggisse alla corrente non potrebbe
equabilmente distribuirsi nel forno, insieme col minerale e fondente in pezzi.
Lo sovraesposte ragioni dimostrano pertanto che l’uso dei combustibili
fossili crudi non puö adottarsi che in casi eccezionali.
Giacche si deve fare assegnamento sul consumo di coke, non e indifferente la
qualitä di questo. Il Creusot adotta con successo un miscuglio di carbone grasso
di Saint’Etienne con antraciti Iocali per la fabbricazione del suo coke, onde vi
e minor calo ed ottiensi coke piü consistente. Eguale sistema si pratica anche
bei paese di Galles, dove s jha a disposizione carbone grasso ed antracite.