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Volltext: Relazioni dei giurati italiani sulla Esposizione Universale di Vienna del 1873: Fascicolo 9, Gruppo XXII. - Musei industriali. [Gruppo] XXIII. - Arti dei culti

Iß GRUPP0 xxnr. 
Sacra Famiglia, un calvario di non minore bellezza; un calice con miniature 
in madreperla. — L’amalgama della raadreperla miniata e del metallo smal- 
tato, e elegantissimo. 
La fabbrica PostinikolT conla 125 lavoranti e un capitale circolante di 
lire 1,120,000. 
La KiebnickotT 275 e un capitale di lire 2,240,000. 
La Outschinckoff 220 e un capitale circolante di lire 1,792,000. 
La prima di esse mi ha favorita la serie dei suoi disegni, che trovasi an- 
nessa a questa Relazione, e prego che insieme coll’altra congenere si abbia dal 
Museo Torinese. 
Tutti ebbero Ia Medaglia del progresso. — Non potendosi fare differenze 
fra essi, non si pote a nessuno conferire di piü. E ci dispiacque. 
L’espositore Schibanoff meritö la Medaglia del buon gusto , per le sue 
lampade. 
Non appartiene certo all’arte Cristiana ogni stile orientale, pure havvene 
uno misto di tradizione bizantina e di maniera araba, adottato per il Cristia- 
nesimo, molto in Spagna, un poco a Venezia, che chiamasi moreseo; era questo 
a Vienna rappresentato dalla metallurgia molteplice dell’Ysaura di Barcellona. 
— Quesii esponeva arredi da altare, lampade e lustri, di disegno un po’ mas- 
siccio, ma pur grandioso, con arabeschi smaltati di qualche effetto. La sua 
manifattura di 250 operai, ha una vera importanza che concordemente rico- 
noscemmo. 
il Likhatcheff di Pietroburgo per i suoi paramenti ottenne quella del Me 
rito; restammo perü nella persuasione che questa parte dell’Esposizione Russa 
lasciasse a desiderare. 
Ognuno che abbia visitata la Palestina conserva memoria allettuosa di quel- 
l’industria casalinga, cotanto dillüsa e speciale che unicamente esercita e della 
quäle unicamente vive la popolazione dei luoghi, dalle Sacre Carte fatti me- 
morandi, ma specialmente di Bethlem. — Cousiste nelle immagini sulla ma 
dreperla, talvolta in forma di medaglie, piü spesso nella naturale di conchiglia, 
sui noccioli di olivo, nelle corone di rose di Gerico. — Quattrocento fa- 
miglie, sulla porta della propria casa, al rezzo di un albero o presso una fon- 
fana, lavorano a questi oggetti, in attesa delle carovane dei pellegrini della 
devozione, e dei pellegrini della euriositä; fanno anche tabernacoli e croce- 
fissi incrostati di madreperla e di olivo; la immagine piü generale e la Ma 
donna col Bambino. — Il tipo di essa non e, ne siccome la tradizione bizan 
tina o tutt’altra, non e una Vergine del Ghirlandaio, ne una donna gentile di 
Haffaello, ne una Madre dolente del Sassoferrato; no, ela fanciulla di Palestina 
delicata e severa. — Un tipo tutto proprio di semplicitä e di venerazione. — 
Quella immagine, quel lavorio, armonizzano col paesaggio ove serpeggia il 
Giordano, fra leggiere colline di magro calcareo bianchissimo, qua e lä legger- 
inente macchiate dal pallido verde degli olivi, ed ove ombreggiate dalle fronde 
vellutate dei fichi, sotto un cielo turchino cupo: tutta una scena solenne di 
povertä e di pace. — Nessuna etä, nessun popolo, nessun culto, ebbe mai fi- 
gura piü umile ed alta, di Maria di Nazareth. 
Pietro di Michele, e Pfarra di Pietro, ambedue di Bethlem, furono per 
linezza di la;oro preminti.
	        
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