LE ARTI DEI CULTI.
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Vetrate.
La pittura sul vetro, e la tarsia del vetro, sono proprie dell architetlura
Cristiana e dell’Araba: questa perö le ha mutuale da quella.
E certo che una delle decorazioni primitive delle chiese crisliane e’slala
la sostituzione dei velri colorati e dipinti, ai vetri bianchi nelle finestre: uno
dei dottori della Chiesa, Giovanni Crisostomo, scrivendo al principio del IV se
colo, parla di quelli della basilica dedicata da Costantino in Costanlinopoli_alla
sapienza divina, Santa Sofia: a quanto pare in occidente furono introdotti al
tempo di Gregorio, vescovo di Tours, e i resti che si vedono in Saint-Denis
e nelle cattedrali di Angers e di Poitiers, ne fanno fede. — Queste pitture
erano allora collegate, anzi facevano parte dell’ architetlura delle chiese, anzi
erano l’opera dell’arehitetto; era esso stesso che determinava, non solaruente
la forma della finestra, ma le sue divisioni in ferro e poi di piombo, per con-
tenerc la tarsia dei vetri a colori: in modo, con disegno e con proporzioni
differenti per le finestre dell’abside, per le rose della porta o del tamburo,
per i linestroui della nave o del coro. — Non e che dal secolo XIV che l’ar-
chitetto e il pittore si staccano, e piii tardi 1’intarsiatore c il disegnatore si
distaccano ancora, e l’arte se vi acquista nei dettagli vi scapita nell’insieme,
e da esclusivamente ecclesiastica diviene mista ed esce dalle cattedrali, s’in-
troduce nei castclli, si fa infedele ai santi, si accosta alle ninfe, e sul disegno
di Raflaello, Bernardo di Palissy eseguisce la storia di Psiche nei castello di
Ecouen. — Dipoi perö c>sa smarrisce se stessa: essenzialmente mistica, fuori
delle chiese si accorge di non esser piü a casa propria: dopo il XVI secolo,
l’arte andando a ispirarsi in Roma antica, perde e scorda insieme alla finestra
ogivale ed al rosone, anco la vetrata dipinta. — Neri nei 1612, Ilaudiquer
nei 1679, Leviel nei 1777 invano si sforzano a proporre metodi per resu-
scitarla.
Un libro inglese stampato nei 1758 dice:
« The painting on glass with vitreous colours is not a matter of equal
importance with enamalling but as it considered as one of the arls of which
the mistery is at present lost to us. » e quindi:
« The Art of painting on glass with colours that vitrify, has been estee-
med,as for as regards the composition and burning of the colours, a mistery
Known perfectly in the former ages, bust lost in a great degree to the pre
sent times. »
Nei XVII e nei XVIII secolo appena in Svizzera si e conservata la tradi-
zione della pittura sul vetro, in alcuni edifizi eantonali o alberghi signorili.
Appartiene al nostro secolo, ed al culto redivivo dei monumenti medio-
evali, ed al gusto di restaurarli, il merito di avere rintracciata qnest’arte
e questa manifattura, divenute adesso in Germania, in Inghilterra, in Francia,
in Belgio, in Olanda, vaslissime.
Il processo e presso a poco simile a quello della pittura sulla porcellana:
con pennelli fini di martora si fanno i disegni, c si attenuano le tinte, con