26 GRUPFO XXII.
8. ° II Museo dei prodotti delle Indie in Amsterdam.
9. ° II Museo di Murano.
10.” II Museo di Dannstadt.
41.° II Museo di Würzbourg.
12." II Museo di Carlsruhe.
Se limitassi la mia relazione a ciö che di questi diversi Musei s’e potuto
rilevare dalle cose esposte, e dalle discussioni avvenute in seno dei Giuri, ne
sarebbe essa abbastanza istruita per riuscire utile, ne parrebbe necessaria, pe-
rocche le discussioni e gli apprezzamenti in seno dei Giuri vennero da esso
consegnati in un protocollo che fu trasniesso alla Direzione generale dell’Espo-
sizione e che verrä alla luce per le stampe.
Nel programma Austriaco della Esposizione era anche fatto cenno d’ un
Gongresso internazionale sui Musei industriali. Da esso avrebbero potuto trarsi
notizie e criteri onde migliorare l’indirizzo di alcuni od aumentare l’efficacia
di altri. Ma quel congresso ncn fu tenuto, circostanza che se fosse stata pre-
vedula avrebbe consigliato od allargare le discussioni nel seno dei Giuri, nel
quäle si avrebbe potuto istituire una specie d’inchiesta, essendo tutti i Musei
presentatisi a concorso, rappresentati, o dai loro Direttori, o da persone aventi
perfetta conoscenza delle istituzioni che rnppresentavano.
Trattandosi pertanto di istituzioni di tanta importanza e di cosi recenle
diffusione, credetli mio dovere il raccogliere il maggior numero di notizie sulle
origini, sull’ordinamento, sulle collezioni dei diversi Musei, assoeiando ai do-
dici precedenti anche alcuni altri importanti che non ßgurano tra essi.
Dissi di cosi recente diffusione; perö ove si distinguano i Musei industriali
nelle due categorie dei predominio dell’istruzione tecnica, e dei predominio
dell’istruzione artistica, il Conservatoire des arts et meliers di Parigi e un
vero Museo induslrialc della prima categoria, la cui istituzione risale al 4794.
Prima di quell’epoca la Francia padrona dei mercati colle sue mode, colle sue
stoll'e, ibronziji mobili, i giojelli a cagione dei guslo con cui erano layorati,
non poteva tuttavia gareggiare nella gründe produzione industriale coll’Inghil-
terra, la quäle era sussidiata dalle sue potenti macchine, da una diffusa istru
zione pratica e da distintissimi ingegneri meccanici. Fu dal rendersi conto di
questa circostanza che ebbe origine il Conservatoire.
Io non parlerö tuttavia di questa grande istituzione, oggidi troppo cono-
seiuta, rinviando per ciö che riguarda la sua storia ed il suo ordinamento a
quanto ne dissi brevemente nella pubblicazione presentata a Vienna (6.
Mi limiterö in questa relazione a dire di quei Musei che sorsero negli ul-
limi tempi, e la cui origine e principalmenle dovula all’influenza delle esposi-
zioni universali. Si vedrä che come le industrie hanno diverso svolgimento e
diversi bisogni in diversi luoghi, perche diversi in essi indole, gusto, altitudine
degli abitanti, natura e ricchezza di materie prime, abbondanza di forze natu-
rali, facilitä di smerci e consuetudini storiche: cosi anche i Musei industriali
devono informarsi a queste condizioni se vogliono esercitare la maggiore efli-
cacia nello svolgimento delle industrie locali.
(I) Il Museo induslrialc Italiano, Torino, 1873, Tip." Favalc, pag. 13-18.