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Volltext: Relazioni dei giurati italiani sulla Esposizione Universale di Vienna del 1873: Fascicolo 9, Gruppo XXII. - Musei industriali. [Gruppo] XXIII. - Arti dei culti

MUSEI INDUSTBIALI. 
quanto vaghe e nessun documento sulle istituzioni create, o falle progredire 
a questo scopo in molti di essi. 
II Belgio si alfrettö a complelare il suo Museo industriale a Bruxelles di 
,ina collezione di libri e di modelli di ornamentazione: le scuole di belle arti 
furono riforraate per adattarle ai bisogni dell’industria; Fattivitä privata con- 
corse in ciö col Governo. — La Societä Brussellese di incoraggiamento delle 
manifatture ha organizzato delle esposizioni periodiche e dei concorsi. Tutto 
ciö e poco conosciuto in Europa; ma riesce di molto profitto alla industria 
locale. 
La Danimarca alla Esposizione universale di Parigi (1867) manifestö nelle 
sue produzioni manifatturiere uno sviluppo rimarchevole ed originale dell’ e- 
lemento artistico, dovuto forse alla influenza della scuola artistica di Copenaghen 
diretta dal celebre Torwaldsen. Sopratutto i mobili, gli oggetti di oreficeria, di 
ceramica si distinguevano per nobiltä di forme ed eleganza di decorazioni. 
La Societä di incoraggiamento di Copenaghen ha costituito una specie di 
Museo artislico-industriale, al quäle hanno sempre accesso libero gli artigiani 
e gli operai, raccogliendo in esso eollezioni di modelli dal punto di vista tecnico 
e preziose edizioni relative alla ornamentazione. 
Ciö che e rimarchevole si e quanto avvenne nella stessa Francia. -— Essa 
non aveva tanto bisogno di promuovere l’elemento tecnico nell’industria, avendo 
giä scuole ben ordinate e moltiplicate a tal uopo ed il Conservatorio d’arti e 
mestieri di Parigi, che e il piü grande Museo industriale tecnico che si conosca. 
La supremazia del gusto nelle forme e nelle decorazioni, Fimperso nella moda, 
essa li aveva sempre conservati lino al 1851. Ma da quell’epoca le altre na- 
zioni, accortesi della loro inferioritä da questo lato, si accinseio a gaieggiaic 
con essa. I progressi ottenuti in cosi breve tempo dalle sue rivali; 1 educa- 
zione artistica industriale cosi potentemente promossa in Inghilterra, gli sforzi 
della Germania e della Russia per educare i manifatturieri ed il pubblico ad 
un gusto nazionale che rendesse meno ricercati i prodotti e le mode fraucesi, 
le strapparono un grido di allarme per F antica superioritä che tanto con- 
tribui alla sua ricchezza. 
La distanza che separava i prodotti francesi, sotto il rapporto dell eleganza 
e del gusto, da quelli degli altri paesi minacciava di essere tolta. Privat!, isti- 
tuzioni e governo se ne preoccuparono. — Giurati, dotti, fabbricanti, coi ioro 
rapporti e colle loro osservazioni avvisano il pericolo e cercano di svegliare 
Findustria dal soiino sui proprii allori, in cui la dicono immersa. — La stampa 
diviene l’eco di questi timori e di questi rimproveri. La Francia in un paros- 
sismo di gelosia si raccoglie e si prepara a conservare la sua superioritä este- 
tica; il governo la seconda. L’Iinpero fece grandi sforzi per rinforzare e pro- 
pagare Fistruzione tecnica; parecchi milioni furono spesi per il Conservatorio 
d’arli e mestieri di Parigi e per le gallerie del Louvre. Una grande inchiesta 
fu aperta nel 1863 sull’insegnamento professionale tecnico ed artistico ed il Mi- 
nistro d’Agricoltura, del Commercio e dei Lavori Pubblici, nel proporla all Im- 
peratore. adduce precisamente questa motivazione: « I risultati dell’ullima espo 
sizione universale del 1862 a Londra hanno potuto far teinere che la Francia 
fosse rimasta stazionaria nella produzione di opere d arte e di guslo, nelle
	        
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