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Volltext: Relazioni dei giurati italiani sulla Esposizione Universale di Vienna del 1873: Fascicolo 9, Gruppo XXII. - Musei industriali. [Gruppo] XXIII. - Arti dei culti

MUSEI INDUSTRIAL!. 55 
dell’arte all’industria e quindi al miglioramento del gusto nelle forme e nelle 
decorazioni od alla creazione di un gusto originale e nazionale che sopratutto 
si emancipi dalle mode di al tri paesi. 
Olire a ciö s’e visto che 1’inlluenza dei Musei, cosi quando per le condizioni 
di loro istituzione debha riescire locale o speciale, come quando sia destinata 
ad esercitarsi largamente suilo stato e sui progressi del le industrie, sarehbe 
assai limitata, ove non siano loro coordinate scuole che traggano dal Museo 
indirizzo, e che si giovino dei suoi mezzi. 
In Italia, in quasi tutli i Musei e nelle gallerie artistiche dello Stato, si tro- 
vano raccolti oggetti dalla cui ispezione puö trarre vanlaggio l’educazione del 
gusto nel pubblico, e quello dei fabbricanti e degli operai. Vanno aggiunti a 
questi i Musei e le gallerie che possiedono la maggior parte dei municipj e molti 
privati, non che le decorazioni artistiche di edilicj e di monumenti antichi dei 
migliori tempi, di cui sono rieche, non solo le nostre piü importanti cittä, ma 
anche parecchie umili borgate. 
NeU’industria italiana, fin quasi agli Ultimi tempi, prevaleva il lavoro a mano, 
ed in esso eransi mantenute buone tradizioni artistiche che ne rendevano ri- 
cercati i prodotti. Citerö fra molti i vetri di Venezia, le filigrane ed i pizzi 
di Genova, i lavori di cesello e di oreficeria di Milano, di Roma e di Napoli, 
il lavoro delle pietre dure a Firenze, quello dei mosaici a Roma, gli intagli in 
legno di Siena, Ia fabbricazione dei mobili di lusso a Torino, Milano e Vene 
zia e via dicendo. — 1 cataloghi dei principali musei esteri annoverano nu- 
merosi prodotti di industrie ornative ätaliane e di tali prodotti viene conti 
nuamente fatta incetta. 
Alla quasi lotalitä perö di queste gallerie e musei non sono coordinate scuole 
che insegnando metodicamente rendano proficuo lo Studio dei tipi che i Musei 
stessi possono offerire. 
Sc adunque, allorche cadute le barriere dei piccoli Stati e fatta 1’ Italia na- 
zione, si credette urgente per il progresso delle nostre industrie il dirigere 
tutti gli sforzi a promovere e difl'ondere l’istruzione dal punto di vista delle 
applicazioni della scienza, non si lasciö di riconoseere la necessitä di non tra- 
scurare anche l’educazione artistica. E ciö tanto piü che 1’ introduzione delle 
macchine, e della grande industria tende a distruggere le tradizioni del gusto 
del lavoro manuale, mirandosi con quelle alla rapiditä, solidita e buon mer- 
cato dei prodotti senza molto curarne le forme. Era quindi necessario mante- 
nere queste tradizioni con appropriati metodi educativi. 
Due musei italiani vennero accettati a concorso nel Gruppo XXII allaEspo- 
sizione di Vienna. Il Museo industriale italiano che ha sede in Torino, ed il 
Museo di Murano, quello destinato ad esercitare una iniluenza generale, questo 
una inlluenza locale; in questo ha prevalenza l’elemento artistico, in quello l’e- 
lemento scientifico. — Parlerö prima e succintamente del Museo di Murano, 
per dire poi piü largamente del Museo industriale italiano.
	        
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