GRUPPO XXII.
Tenendo presente tale cömpito di questa istituzione, il Governo approfittö
continuamente dell’opera del personale del Museo, deferendogli analisi e ricerche
sopra speciali prodotti, esami e giudizi di invenzioni, di meccanismi, di libri,
che al R. Ministero d’Agricoltura, Industrie e Commercio erano subordinati dagli
inventori o dagli autori.
Inoltre, quando sullo scorcio del 1871 il Ministro d’Agricoltura, Industria
e Commercio Commend. Castagnola avvisö a moltiplicare le scuole d’arti e me-
stieri, sull’esempio di quella di Biella, che creata nel 4870 giä dava eccellenti
risullati, pensö di mettere queste scuole in relazione col Museo.
« Questa nuova famiglia di istituzioni, dice egli nella Relazione eon cui
presenta il Decreto a S. M., andrä naturalmente, per ciö che riguarda l’ufficio
didattico, ad aggrupparsi intorno al centro principale degli studi industriali in
Italia, cioe a dire al Museo di Torino. Ad esso potranno rivolgersi queste isti
tuzioni quando abbisognino di notizie, schiarimenti o consigli sui programmi
d’insegnamento, sui metodi, sulle collezioni di apparecchi, strumenti, modelli,
disegni e principalmente sull’allestimento dei laboratori e sui lavori che vi si
dovranno fare. Ad esso poträ essere particolarmente commessa la cura delle
ispezioni. Ma con ciö non si vorrä stabilire un vincolo di assoluta dipendenza
fra il Museo e le Scuole, come da governante a governate, parendoci di dover
cansare che ne venga scemato nelle nuove istituzioni quel carattere di sponta-
neitä che e proprio della loro indole, e dovendo il Ministero ed il Consiglio
superiore serbare illesa anche sopra di esse la propria autoritä. »
L piü sotto, preoccupandosi del giusüssimo principio che a rendere elDcace
l’istruzione non basta 1 istituzione delle scuole, ma si richiedono docenli appro-
priati che abbiano ricevuta una istruzione generale e speciale per gli ammae-
stramenti che sono chiamati ad impartire, soggiunge:
« A educare i giovani maestri di cui e d’uopo, converrä agevolare loro le
vie di recarsi ai corsi del Museo industriale di Torino ed anche fuori dello
Stato nostro, e in quei luoghi ove le industrie da loro preferite sono fiorenti,
I corpi locali senza rallentare di zelo nel promuovere le nuove istituzioni,
pensino a questa necessitä. poiche spesso accadrä che debbano provvedere, prima
a compiere 1’istruzione speciale dei maestri, poi a creare la scuola. »
In base a questi principi era formulato il seguente urtieolo nei R. Decreti
di istituzione delle Ire prime delle dette scuole:
« Art. 22. La scuola metterä capo al Museo industriale di Torino per tutte
le notizie, i consigli e le norme che le potranno occorrere;
a) quanto al proprio svolgimento;
b) quanto ai programmi d’insegnamento;
c) quanto ai metodi didattici;
d) quanto alla formazione delle collezioni scientifiche, all’allestimento
dei laboratori e ai lavori da farvisi. »
In seguito a ciö non solo le scuole istituite coi decreti suddetti si diressero
al Museo per esame di regolamenti, programmi d’insegnamento, per acquisto
di libri e di suppellettili scientifiche: ma parecchi altri Municipi, Provincie,
Gamere di Gommercio, si diressero al Museo per avere notizie e norme per
1 istituzione di analoghe scuole nei luoghi di loro giurisdizione.