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Volltext: Relazioni dei giurati italiani sulla Esposizione Universale di Vienna del 1873: Fascicolo 9, Gruppo XXII. - Musei industriali. [Gruppo] XXIII. - Arti dei culti

68 GRUPPO XXII. 
offesa e qualclie aspirazione delusa per il distacco dal Museo delle istituzioni 
prima collegategli, e che rinacque viva ed operosa 1’aspirazione in una di esse 
a riassorbirlo in se. 
E nell’jindole delle cose che ogni istituzione che ha sede in un luogo vi sia 
apprezzata dal punto di vista locale, e cid tanto piü che quando sia destinata 
ad esercitare una influenza generale, non sono comunemente conosciuti i modi 
per cui adempie questo cömpito. 
II concetto di fare del Museo una grande universitä tecnica aveva lusingate 
le aspirazioni di chi vi scorgeva, od un maggior luslro per la cittä, od una 
fonte di maggiori vantaggi materiali ad essa, e messo da parte quel concetto 
restarono in una parte di pubblico molti desiderj. 
II Museo di Kensington, sorto nella grande metropoli dell’ Inghilterra, e 
provveduto largamente dal Governo, assisiito da ricchissimi signori che ancor 
piü largamente vi contribuiscono e con mezzi pecuniarj e con esposizioni di pre- 
ziosissimi oggetti artistici, creato con uno scopo unico, quello di migliorare il 
gusto che difettava in tiitte le manifaüure inglesi, circondato dal favore di tutti, 
non avendo alcun punto di antagonistico contatto con altre istituzioni esistenti» 
pote rapidameutc elevarsi a queirinarrivabile grado in cui e attualmente. 
Il Governo italiano che mantiene sul bilancio dallo Stato tante istituzioni 
scolastiche le quali non hanno riscontro in Inghilterra, per quanto amore ab- 
bia sempre dimostrato a questa sua istituzione, non poteva certo esserle largo 
quanlo il Governo inglese al Kensington, e finora ne istituzioni, ne privati 
gli vennero in aiuto di mezzi, se si escludano i doni di oggetti fattigli da in- 
dustriali. Sarebbe quindi sovverchio il voler portare giudizio dell’importanza 
e dell’effieacia del Museo italiano dielro il confronto col Museo di Eondra senza 
tener conto delle circostanze avvertite; ma quanti sanno e vogliono tenerne 
calcolo? 
Per altra parte, dacche col nuovo ordinamento venne il Museo industriate 
italiano informato in gran parte sul tipo del Conservatoire des arts et meliers, 
se ne attendevauna manifestazione egualmente larga e brillante di attivitä ester- 
na. Ma anche in ciö non si teneva conto ne della imponente differenza dei 
bilanei rispettivi delle due istituzioni, ne della circostanza che a Parigi pos- 
sono incessantemente rinnovarsi gli uditori ai diversi corsi, mantenendosi co- 
stante Paffluenza. Arroge che il Museo italiano allarga la sua sfera diazione 
cogli insegnamenti regolari di cui presta il concorso alla R., Scuola di appli- 
cazione per gli ingegneri in Torino, il che pure assorbe tanta parte di attivitä 
dei suoi professori. 
Con tutto ciö, come giä fu detto nei precedenti cenni storici, i corsi liberi 
che ogni anno sono dati nel Museo sempre assai frequentati da uditori; i suoi 
laboratorj e la sala di esperienze meccaniche assiduamente interrogati, i suoi 
professori spesso consultati da industriali della cittä e dei dintorni; resi piü 
intimi i contatti coli’associazione per le industrie meccaniche e coi membri di 
esse, la cui azione fu con autorizzazione ministeriale, coordinata a quella del 
Museo, attestano che P influenza locale di questo, se puö essere accresciuta, non 
puü essere diseonosciuta. 
E come accrescerla?
	        
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