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e chiaro che si potrebbero effettuare nel Museo riproduzioni in fotogralia, in
galvanoplastiea ed in gesso, come nei piü rinomati Musei dell’estero.
Questo ampliamento della sezione artistica industriale nel Museo di Torino,
Tattrattiva che offrircbbero al pubblico le relative esposizioni di oggelti, o ri-
produzioni di essi, acquistati o dati a prestito; Taumento di oggetti che si
potrebbe oltenere collo scambio delle riproduzioni fotografiche e galvanoplastiche,
1’utile che trarrebbero le scuole di disegno industriale, sarebbero circostanze
atte a dare un grande incremento alla influenza locale del Museo ed a contri-
huire ad estendere Ia sua influenza generale.
Ohre alle contribuzioni dei privati per le esposizioni temporarie di oggetti,
e necessario che questa sezione abbia un bilancio proprio per accrescere le
proprie collezioni mediante acquisti.
Aflinche poi questi riescano utili allo scopo che si propongono, e non siano
solo fatti per esaurire i fondi accordati, e necessario che il personale dirigente
sia illuminato per fare una adequata scelta. Contribuirebbe a ciö la istituzione
di corrispondenli che si assumano di promovere gli interessi e lo scopo del
Museo nei diversi paesi del Rcgno ed anche all’Estero, come si fa per il Museo
di Kensington e per quello di \ienna. D.ovrebbe essere loro altributo speciale
il portare a cognizione della Direzione le cose o le notizie che possano avere
interesse per il Museo e contribuire con essa agli acquisti ed ai cambi di og
getti. IHe sarebbe a trascurarsi di approflttare della convenzione fatta all’epoca
dell’Esposizione di Parigi fra i Principi delle diverse case regnanti d’Europa,
di cui giä si disse parlando del Museo di Kensington e che trovasi riprodotta
Hell’ appendice l. a , al quäle uopo polranno giovare opportuni oflici delle rap
presentanze locali e del Ministero.
Il principio delle esposizioni temporarie di oggetti di proprietä privata e
giä sancito in massima nel regolamento, approvato dal Ministero di Agricoltura,
Industria e Commercio, che disciplina il legarne fra il Museo e la Associa-
zione per le industrie meccaniche ed arti aflini, stabililosi nel 1872. Perö anche
qui le sole esposizioni temporarie da parte di industriali privati non baste-
rebbero allo scopo. Se le collezioni di materie prime provenienti da diversi
paesi, e le molte loro trasformazioni successive in prodotti industriali, possono
in grau parte considerarsi come permaneir.i, non cosi le macchine lavoratrici
di diverse specie, le quali sono soggette a progressivi perfezionamenti e ad
assidue invenzioni. E necessario che le collezioni tecniche sotto questo punto
di vista siano, per quanto e possibile, mantenute in grado di rappresentare gli
Ultimi progressi dell’industria. Nella inchiesta industriale tenutasi l’anno scorso
a Torino sotto la presidenza del comm. Luzzatti, e della quäle ebbi 1’ onore
di essere invitato a far parte, risultü che fra le industrie piü fiorenti nella
Regione a cui essa si estendeva, precipue sono le industrie tessili; ma fatal
mente sono esse tutte tribularie all’estero per i telai. Promovere la costruzione
dei telai in paese era suprema necessitä. La Direzione del Museo, che per proprio
istituto si mantiene in relazione amichevole cogli industriali, venne a conoscere
che si stava costituendo una societä per intraprendere la detta costruzione. A
favorirla quindi ed a promoverla nei limiti voluti e consentiti. la Direzione
del Museo, che giä prima aveva provveduto con acquisli a rendere piü completa